Meleagro

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(gr. Μελέαγρος) Mitico figlio di Eneo, signore di Calidone (o di Ares) e di Altea; uccise un terribile cinghiale mandato da Artemide, offesa perché Eneo non aveva sacrificato in suo onore. Nella contesa sorta fra Etoli e Cureti per la pelle della belva, gli Etoli vinsero finché furono aiutati da M. ed ebbero la peggio quando egli si ritirò, sdegnato per la maledizione di Altea, cui egli aveva ucciso involontariamente i fratelli; riprese la lotta per le suppliche della moglie Cleopatra e salvò gli Etoli, ma non ritornò più dalla battaglia. Secondo Bacchilide, Altea, irata per la morte dei fratelli, gettò nel fuoco il tizzone, che lei custodiva dalla nascita e da cui secondo gli avvertimenti delle Moire dipendeva la vita di M., sicché questi morì subito. Euripide, in una tragedia Meleagro di cui abbiamo frammenti, introdusse Atalanta fra i cacciatori del cinghiale calidonio e inventò il motivo dell’amore di M. per lei.

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