MELITO di Porto Salvo

Enciclopedia Italiana (1934)

MELITO di Porto Salvo (A. T., 27-28-29)

Giuseppe Isnardi

Paese della provincia di Reggio di Calabria, posto sulla destra della foce della Fiumara di Mèlito nel punto di estrema latitudine meridionale della penisola italiana (37° 54′ 51″). La prima parte del nome, probabilmente di origine bizantina, si vuole collegata con la produzione del miele, ancora diffusa nella località; la seconda deriva da un approdo vicino al quale sorse, sin dall'alto Medioevo, un santuario in cui si conserva un'icona bizantina assai venerata nella regione (Madonna di Porto Salvo). Melito fu sino alla fine del secolo XVIII dipendenza della bizantina Pentedattilo, ora centro secondario del comune, sorgente a 320 m. s. m. su una rupe a NO. del capoluogo. Dopo il terremoto del 1783, Melito, che si era venuta ingrandendo, sostituì anche amministrativamente la semidistrutta Pentedattilo. Fu in parte ricostruita dopo il terremoto del 1908. La popolazione del comune, vasto 36,42 kmq., era di 1675 ab. nel 1815, di 3050 nel 1861, di 5239 nel 1901, di 6068 nel 1911, di 6711 nel 1921 (dei quali 1495 nel capoluogo, 462 in Pentedattilo, 435 nel centro minore della Marina, il resto in case sparse e nei piccoli villaggi di Prunella, Lacco, Pilati), di 7558 nel 1931. Risorsa principale è la coltura del bergamotto, con la relativa industria delle essenze (125.000 libbre annue) per cui primeggia nella provincia. Altre industrie sono quelle del citrato di calcio, dei laterizî, degli abbozzi di pipa in legno d'erica. È stazione ferroviaria della linea Metaponto-Reggio.

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