MEMEL

Enciclopedia Italiana (1934)

MEMEL (in tedesco, dal nome del basso corso del Niemen; in lituano Klaipėda; A. T., 58)

Umberto TOSCHI
Francesco TOMMASINI

Città e territorio autonomo sotto la sovranità della Lituania. Il territorio di Memel si stende sulla sinistra del Niemen (ted. Memel, lit. Nemunas), che lo separa dalla Prussia Orientale, ed è chiuso a N. e a E. dal vecchio confine fra Germania e Russia. All'O. ha il Baltico. Copre così, in forma allungata prima da E. a O. poi da S. a N., 2417 kmq., senza contare la parte settentrionale del Kurisches Haff insieme con la prospiciente metà del lungo lido (Kurische Nehrung), che è pure sotto il suo regime. Il terreno è quasi del tutto alluvionale, ondulato di antiche dune, che a pochi km. dalla costa e perfino nel lido antistante al Haff da altezze medie di 29-35 m. s. m. salgono a maggiori, sino a 168 (Ango Kalms) sul lido e verso i 75 all'interno. Qui poi interessa il territorio un rilievo morenico culminante a 214 m. Dal N., attraversando per più o men breve tratto il territorio, confluiscono al Memel oltre a numerosi ruscelli il Jūra, il Minge e, molto più a O., corre diretto al mare il Dange. Non mancano alcuni laghetti, maggiore quello di Minge a NE. della foce del Niemen. Il Minge e lo sbocco del Kurisches Haff sono infine congiunti dal Canale re Guglielmo.

La nota fondamentale del paesaggio vegetale è data dalla foresta: non mancano tuttavia, specialmente lungo il Niemen, ampie aree coltivate (foraggi, patate, cereali), né torbiere e acquitrini.

La popolazione è calcolata (1932) in 146.000 ab. (60 per kmq.), in maggioranza cattolici. Difficile è farsi un'idea della sua distribuzione per nazionalità: riferendosi al 1910, da parte lituana si calcolava nello stesso territorio (ex distretti di Memel e Šilutė [ted. Heydekrug] e parte nord di quelli di Tilsit e Ragnit) un 60% di Lituani nelle campagne e un 10% nella città. Lingue ufficiali con parità di diritti sono oggi riconosciute la lituana e la tedesca. La popolazione totale era allora di 141.238 ab.; nonostante la guerra e i travagli politici, è quindì lievemente aumentata. Centri di agglomeramento di oltre 1000 ab. sono anche Šilutė, Žalgiriai (Bismarck), Rusnis (Russ) e, all'estremo E., Viešvili (Wischwill), oltre gli ancora maggiori Smeltė (Schmelz) e Vitė Boneguss (Bommelsvitte) ormai incorporati con Klaipėda.

Una ferrovia percorre la maggior parte del territorio provenendo da Tilsit per Šilutė a Klaipėda e oltre, verso Liepāja; da Šiauliai-Tauragė si congiunge a questa un ramo secondario a Pagegiai (Pogegen), 10 km. a N. di Tilsit; una terza infine si dirama da questo stesso incrocio verso Viešvilė e Smalininika (Schmalleningken), estremo angolo orientale. Minori tramvie irraggiano da Klaipeda. Inoltre il Canale re Guglielmo, il Minge e il Niemen sono la via più diretta per raggiungere la capitale della repubblica.

L'amministrazione ha a capo un governatore, nominato dal presidente, ed è esercitata da una dieta elettiva di 29 membri con un direttorio di 5 membri; il porto è retto da una direzione di 3 membri, nominati rispettivamente dal governo lituano, dal direttorio di Memel e dalla Società delle nazioni. La navigazione sul Niemen è libera.

La città di Memel (Klaipėda) è posta in ottima situazione, alla foce del Dange e innanzi allo sbocco del Kurisches Haff, là dove il fondo se ne abbassa nel cosiddetto Memeler Tief, utilissimo per l'accostamento dei maggiori navigli. L'importanza di questo porto è accresciuta dal fatto che è l'unico atto a un certo sviluppo fra Danzica e Riga. L'abitato emerge fra le ondulazioni delle dune coperte di verzura. La popolazione era di 20.687 abitanti nel 1905 (tutti, salvo un migliaio, cattolici) ed è salita nel 1931, anche mercé l'assorbimento di alcuni comuni circostanti, a 36.988 ab.

Le principali attività della popolazione si connettono con la ricchezza forestale dell'entroterra. Il legname giunge in quantità per fluitazione; qui circa un milione di mc. di materia prima all'anno è lavorato da segherie, fabbriche di pasta meccanica e chimica, ecc., ed esportato. Molto più importante è il transito. Germania e Lituania sono i paesi che maggiormente trafficano via Memel, sia fra loro, sia con la Russia, stati baltici, stati oceanici. Oggetto dell'esportazione sono particolarmente, oltre il legname e derivati, lino, canapa, pesce. Il movimento della navigazione, che nel 1903 era di 570 navi entrate con 201.000 tonn. stazza, è stato nel 1931 di 981 navi con 445.500 tonn. Le industrie, oltre quelle del legno, sono rappresentate da fabbriche di prodotti chimici, cantieri navali, fonderie, birrifici, distillerie.

Oltre le chiese (2 evangeliche, 1 cattolica, 1 anglicana, 1 sinagoga), non si hanno monumenti notevoli. Belli i dintorni, nell'interno boscoso e sulle spiagge, dove sorgono stazioni balneari.

È sede d'un vescovo cattolico e d'un sinodo evangelico.

Storia. - Fondata nel 1252, ai piedi del castello dell'Ordine Teutonico, la città ottenne sei anni dopo il diritto di Lubecca. Signori ne erano, allora, per una parte il vescovo di Curlandia, per due parti i Cavalieri dell'Ordine Portaspada; ma tra il 1326 e il 1328 tutti i diritti passarono all'Ordine Teutonico nel cui potere rimase da allora. Con la fine dell'Ordine, passò a far parte del ducato, poi regno di Prussia. Nelle guerre che devastarono quelle contrade, fu saltuariamente occupata da altre potenze: dal 1629 al 1635 dalla Svezia, nel 1757 e nel 1812 dai Russi. Appartenne alla Prussia fino al 1918.

Con l'articolo 99 del trattato di Versailles la Germania cedette alle principali potenze alleate e associate il territorio di Memel, comprendente la bassa valle e l'estuario del Niemen, e si obbligò a riconoscere le decisioni che le potenze medesime avessero preso a riguardo di esso e dei suoi abitanti. La domanda di cessione era stata giustificata dalla nazionalità lituana della maggioranza di questi ultimi. Dopo l'entrata in vigore del trattato di Versailles, il territono fu amministrato da una commissione internazionale, presieduta dal rappresentante francese. Ma le principali potenze tardavano a stabilire la sorte definitiva di esso, sia a causa del conflitto polacco-lituano per Vilna, sia a causa dell'agitazione della popolazione tedesca della città di Memel, la quale preferiva un regime di completa autonomia a qualsiasi forma di unione con la Lituania. Il governo di Kaunas seguiva con preoccupazione queste incertezze, ma non osava fare passi arrischiati, finché non fosse riconosciuto de iure dalle principali potenze. Avvenuto tale riconoscimento (20 dicembre 1922), le cose precipitarono. Al principio di gennaio del 1923 bande armate lituane invasero il territorio e vi costituirono una loro giunta di governo. L'alto commissario francese Petisné il quale non disponeva di forze sufficienti per poter resistere, si limitò a protestare. Il 19 un'assemblea, riunita a Heydekrug (Šilutė) proclamò l'unione del territorio alla repubblica lituana, il cui parlamento chiese al govemo di effettuarla. Il 16 febbraio la Conferenza degli ambasciatori decise di mettere il territorio sotto la sovranità della Lituania, ma a condizione che esso fosse provvisto di una autonomia speciale e che fosse garantito il libero transito attraverso esso tanto per la Lituania quanto per la Polonia. Ma l'applicazione pratica di questa decisione presentò grandi difficoltà. Un progetto di statuto, elaborato da una commissione per incarico della Conferenza degli ambasciatori, fu respinto dal governo di Kaunas. La questione fu quindi deferita alla Società delle nazioni la quale nominò una commissione presieduta dall'americano Norman Davies. Infine si poté concretare una convenzione, firmata a Parigi l'8 maggio 1924 dalle principali potenze e dalla Lituania.

Essa stabilisce: che il territorio è posto sotto la sovranità della Lituania, la quale però non può trasferirla né in diritto né in fatto senza il consenso di tutti i contraenti; che esso deve godere di un regime autonomo; che la libertà di transito deve essere garantita e che il porto di Memel deve avere un ordinamento speciale. Ma, a causa del persistente conflitto polacco-lituano per Vilna, le disposizioni relative alla libertà di transito sono rimaste lettera morta.

Nel direttorio di Memel, i Tedeschi ottennero ben presto la maggioranza. Nel 1927 il presidente del consiglio lituano, A. Voldemaras, recatosi a Berlino, strinse con G. Stresemann accordi relativi ai Tedeschi di Memel; ma nel gennaio 1932 il govematore lituano fece arrestare il presidente del direttorio, Boettcher, nominò un direttorio composto solo di Lituani e sciolse la dieta locale. La contestata legalità di tali provvedimenti fu invece riconosciuta dalla Corte dell'Aia (11 agosto 1932).

Bibl.: A. Giannini, Le costituzioni degli stati dell'Europa orientale, Roma 1930; C. Smogorzewski, La Pologne restaurée, Parigi 1927; N. Turchi, La Lituania nella storia e nel presente, Roma 1933.

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