Merlo

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Riparo in muratura per lo più di forma parallelepipeda, posto tra una feritoia e l’altra come prolungamento verticale del parapetto di coronamento di opere fortificatorie.

fig. A

Nel Medioevo i m., alternati a intervalli per lo più di pari ampiezza, costituirono il motivo terminale non soltanto delle opere di architettura militare, ma anche di costruzioni civili. A tale epoca risalgono molti esempi di m. ghibellino (fig. A), cioè terminati superiormente da una sagoma a coda di rondine, a differenza di quelli a coronamento piano, chiamati per contrapposto guelfi (fig. B). L’uso di sagomature terminali di varia foggia si accentuò in epoche successive quando i m. perdettero completamente ogni apparenza di funzione difensiva per divenire solo un pittoresco motivo di coronamento. Con lo sviluppo della fortificazione bastionata, destinata a resistere alle armi da fuoco, i m. in muratura furono sostituiti da strutture di riparo di maggior volume, che si indicano piuttosto con il nome di merloni.

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