MEROPE. - 2

Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)

MEROPE (Μερόπη, Merope)

S. de Marinis

2°. - Figlia del re arcade Cipselo, fu moglie dell'eraclide Cresfonte, il quale conquistò la Messenia stabilendovi il proprio domicilio che ebbe però breve durata, Polifonte infatti lo uccise usurpando il regno e costringendo M. a sposarlo. Più tardi Aipytos, figlio di Cresfonte e di M., che per salvarlo l'aveva inviato bambino presso il re dell'Etolia, ritornò per vendicare i genitori e, presentatosi a Polifonte sotto mentite spoglie, come messaggero della morte stessa di Aipytos, lo uccise.

L'argomento costituisce la base del Cresfonte di Euripide, tragedia di cui M. è protagonista. Unica raffigurazione certa di M. può considerarsi quella di un rilievo del tempio di Cizico, con la scena dell'uccisione di Polifonte, del quale resta però solo il ricordo nell'Anthologia Palatina (iii, 5).

Su un cratere a figure rosse del museo di Vienna (s. Reinach, Rép. Vases., i, 381, 5 e 6) appare una donna armata di scure che avanza a gran passi verso destra; un uomo barbato la trattiene. Le figure, nelle quali è assai più logico riconoscere Clitennestra e Taltibio, sono state talvolta interpretate come M. (in procinto di uccidere l'ospite straniero che si era fatto credere l'assassino di Aipytos e messaggero della sua morte) e il vecchio servo che la frena svelandole la verità.

Ancora come M. e il figlio sono stati qualche volta interpretati i due personaggi del gruppo scultoreo di Stephanos, più comunemente definiti Oreste ed Elettra.

Bibl.: O. Jahn, Merope, in Arch. Zeit., 1854, p. 225 ss., tav. LXVI; H. W. Stoll, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 2839, s. v., n. 6; Pley, in Pauly-Wissowa, XI, 1922, c. 1717, s. v. Kresphontes; L. Séchan, Études sur la tragédie grecque dans ses rapports avec la céramique, Parigi 1926, p. 143, n. 2; p. 559, n. 3.

(S. De Marinis)