MESTRUAZIONE

Enciclopedia Italiana (1934)

MESTRUAZIONE

Paolo Gaifami

È la manifestazione terminale e più appariscente (perdita di sangue dai genitali femminili) di quell'ondata di modificazioni generali e genitali che investe la donna dalla pubertà alla menopausa, ciclicamente, ogni quattro settimane in media (onde il nome). La mestruazione appare da 10 a 15 giorni dopo la periodica ovulazione (maturazione di un uovo, scoppio del follicolo, produzione di corpo luteo), che si compie nell'ovaio in dipendenza dell'attività del lobo anteriore dell'ipofisi. Questa relazione cronologica di eventi spiega come le modificazioni generali e locali precedano, anche di molto, l'efflusso sanguigno e la gravidanza si svolga per una parte ancora prima che manchi la mestruazione.

Il significato biologico generale della mestruazione appare evidente quando si consideri che il primo iniziarsi di essa, che documenta l'acquisita pubertà, è il fenomeno culminante di tutta una serie di trasformazioni profonde, che interessano l'intero organismo: scheletro, ghiandole endocrine, peli, mammelle, timbro della voce, carattere, ecc.

Detto significato riappare considerando le modificazioni più o meno evidenti, ma costanti, che precedono e accompagnano ogni periodo mestruale; l'indagine scientifica ha dimostrato variazioni della crasi sanguigna, della pressione, della temperatura, delle secrezioni endocrine (soprattutto ipofisaria e tiroidea). Altre variazioni sono di popolare osservazione, come i perturbamenti nell'umore, nella cenestesi, nell'appetito, nelle funzioni gastrointestinali (vomito, diarrea, stipsi), nel timbro della voce, nelle mammelle (tensione); così sono di nozione generale le ripercussioni particolari a certe persone, quali cefalea, salivazione esagerata, tosse nervosa, cardiopalmo, pervertimenti nel gusto, nella percezione degli odori, dermatosi (eritema, prurito, eczema), edemizzazione o arrossamento di singole parti del corpo, oltre ai fenomeni pelvici di tensione o dolore, che possono comparire molti giorni prima del flusso.

Nella tradizione popolare il sangue mestruo rappresenta una specie di eliminazione periodica di materiale tossico, donde le preoccupazioni che accompagnano l'amenorrea patologica, donde anche la credenza diffusa, specie in certe regioni, che dalla donna mestruante emanino sostanze tossiche capaci, per esempio, di fare appassire i fiori o di danneggiare comunque cose o persone. Esagerazioni popolari a parte, è notoria la somma di manifestazioni locali e generali, che possono accompagnare la cessazione brusca delle mestruazioni (per es., per operazioni, per castrazione attinica, per malattie); il senso di peso o di molestia nella pelvi in coincidenza del mancato flusso di sangue è accompagnato o preceduto da vampe di calore al volto, da turbe vasomotorie varie fino a edemi o arrossamenti più o meno fugaci; talora si ha cefalea, talora sudorazione diffusa, a volte c'è un dimagramento rapido, a volte un rapido ingrassamento; codeste ripercussioni, e specie quelle sullo stato psichico che può anche giungere a veri stati ansiosi, variano molto, secondo la costituzione particolare dei soggetti, secondo soprattutto la loro costituzione neuroormonica. Nella credenza dei profani si arriva ad addebitare all'amenorrea anche turbe più gravi organiche per le quali invece, se esiste diretta connessione con l'irregolarità mestruale, questa va intesa come una manifestazione di decadimento dello stato generale, una conseguenza di malattia di questo o quell'organo; non è già la malattia che segue alla mancanza del flusso mestruale, bensì questa acquista valore di segnale d'allarme, facilmente accessibile anche ai profani e utile quindi, qualora si sia bene valutato codesto rapporto.

La normalità del ritmo, la regolarità dell'efflusso sanguigno, la quantità del sangue regolare sono documenti abituali di buona costituzione generale e di sanità locale; così come lo è l'inizio all'età più abituale. Di solito la prima mestruazione compare dai tredici ai quattordici anni; ci sono oscillazioni in più o in meno, anche fisiologiche; per esempio è più precoce nei paesi caldi (anche sotto i dieci anni), nelle classi agiate e nelle cittadine (forse per l'intervento di fattori eccitanti psichici e alimentari); la cessazione della mestruazione si verifica fisiologicamente durante la gravidanza, spesso durante l'allattamento, e poi al termine della vita feconda, che varia dai 44 ai 48 anni, anche qui con oscillazioni varie, secondo il tipo costituzionale, secondo la sanità dell'apparato genitale, ecc. La durata dell'efflusso sanguigno oscilla attorno ai 4-6 giorni; in condizioni fisiologiche il sangue non coagula mai ed è emesso senza speciali sofferenze locali; la presenza di dolori è indizio di qualche turba o locale o generale, soprattutto quando essi raggiungano intensità notevoli; la presenza di grumi di sangue attesta di solito un eccesso della perdita; un colorito troppo pallido o troppo scuro del sangue è pure indice di anomalie generali o locali. L'intervallo fra le mestruazioni è da 24 a 28 giorni; può essere anticipato o ritardato per malattie generali o genitali; queste agiscono soprattutto nell'anticipare (infiammazioni, tumori), quelle nel ritardare (disendocrinie, tubercolosi, linfatismo, ecc.). La congestione pelvica e il fatto che nell'interno dell'utero, a ogni mestruazione, si sfalda più o meno largamente l'epitelio di rivestimento dànno ragione della speciale delicatezza di questo momento della vita femminile nei riguardi di possibili infezioni, di origine esterna o anche ematica; donde la necessità di norme d'igiene sessuale specialmente accurata nei periodi mestruali. V. anche dismenorrea.