Metamorfosi

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Metamorfosi

Emanuele Lelli

Mutare la propria forma

In tutte le mitologie e le religioni antiche sono presenti racconti in cui persone o cose si trasformano in altro da sé: è la metamorfosi, una mutazione in cui si cambia forma ma non identità. Eroi e giovani trasformati in piante, in animali e in costellazioni sono numerosissimi nel mito greco. Il tema della metamorfosi è frequente anche nell’arte e nelle letterature europee moderne

Dalla natura al mito

Il termine metamorfosi deriva dal greco e indica un «passaggio di forma» da parte di un soggetto animato, una mutazione dell’aspetto esteriore, in cui però si mantiene inalterata l’identità.

In natura la metamorfosi è il processo per cui alcune piante o animali mutano il loro aspetto anche in modo radicale. Nelle piante, per esempio, le foglie subiscono di frequente la trasformazione che le porta a diventare fiori. Negli animali, metamorfosi famose sono quelle degli anfibi: dal girino alla rana.

Forse è stata proprio l’osservazione delle metamorfosi di piante e animali che ha ispirato all’uomo del mondo antico l’elaborazione di miti e leggende in cui anche personaggi umani, dei ed eroi, subiscono una metamorfosi assumendo un aspetto non umano ma conservando la loro identità.

Anche nella Bibbia si narra che quando il patriarca Lot ebbe da Dio l’ordine di lasciare le città di Sodoma e Gomorra, che sarebbero state distrutte a causa della lussuria dei loro abitanti, sua moglie fu trasformata in una statua di sale per essersi voltata a guardare l’incendio che le devastava.

Miti e racconti di metamorfosi si trovano nel folclore e nelle saghe di tanti popoli. In molte leggende europee, antiche e medievali, compare per esempio la figura del lupo mannaro, un uomo che nelle notti di luna piena si trasforma in lupo assassino.

Le metamorfosi in Grecia e a Roma

La civiltà che più di ogni altra ci ha lasciato un repertorio assai nutrito di miti di metamorfosi è quella greca. Attraverso il racconto della metamorfosi di giovani fanciulle o eroi valorosi, i Greci spiegano l’origine di una pianta, di un fiore, di animali strani e di loro caratteristiche. Già presente in Omero, con la trasformazione in porci dei compagni di Ulisse a opera di Circe, il motivo della metamorfosi mitica diventa particolarmente frequente nella poesia ellenistica e poi in quella romana.

I poeti antichi narrano avventurose vicende di metamorfosi: la bellissima Dafne rifiuta l’amore di Apollo ed è trasformata nella pianta di alloro (in greco dàphne), che sarà sempre sacra al dio e a tutti i poeti. Proprio questo mito è il soggetto di una delle più straordinarie sculture di Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne (1622-25).

Un particolare tipo di metamorfosi è la trasformazione di eroi ed eroine, ma anche di personaggi di rilievo politico, in stelle e pianeti (catasterismo). Giulio Cesare, dopo la morte, viene individuato in un astro che veglia sui destini di Roma.

Oltre duecento miti di trasformazione si leggono nel poema di Ovidio (iniziato intorno al 3 d.C.) , intitolato appunto Metamorfosi, che inizia con la trasformazione del mondo dal Caos originario, e si conclude con il catasterismo di Cesare, attraverso una serie impressionante di racconti condotti all’insegna della rapidità e dello stupore, dell’avventura e dell’immaginazione.

Un simbolo del mondo contemporaneo

Il motivo della metamorfosi ha esercitato il suo fascino non solo nel mondo greco-romano ma anche nell’Europa cristiana del Medioevo e, in seguito, nella letteratura e nell’arte moderna e contemporanea.

Dante impiega la metamorfosi come uno dei meccanismi del contrappasso, la legge della punizione divina per i dannati dell’Inferno: così i suicidi, che hanno sprecato in vita il loro corpo, dono di Dio, sono trasformati in alberi e sterpi, a cui continuamente vengono strappati i rami dalle mostruose Arpie.

L’arte moderna, in particolare quella barocca nel Seicento e quella surrealista nel Novecento, ha di frequente raffigurato il contrasto della materia e della vita che si trasforma, simbolo di smarrimento e dell’incapacità dell’uomo di cogliere la verità nella realtà che lo circonda.

Lo scrittore Franz Kafka, nella sua Metamorfosi (1916), ha lasciato uno dei racconti più significativi del Novecento. La storia di Gregor Samsa, giovane che, unico sostegno della famiglia, una mattina si trova mutato d’improvviso in un grande scarafaggio, è una metafora della condizione esistenziale dell’uomo moderno, angosciato dalla società di massa frenetica e disumana.

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