Baxandall, Michael

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Storico dell'arte britannico (Cardiff 1933 - Londra 2008). Ha studiato alle università di Cambridge, Pavia e Monaco e al Warburg Institute di Londra. È stato conservatore al dipartimento di scultura del Victoria and Albert museum di Londra (1961-65); entrato al Warburg Institute (1973), vi ha insegnato storia della tradizione classica (1981-88). È stato visiting professor alla Oxford University e alla Cornell University; dal 1987 ha insegnato storia dell'arte alla University of California di Berkeley (dal 1995 con il titolo di professore emerito). Tra i più importanti esponenti delle nuove tendenze storico-artistiche, attraverso la tradizione delle teorie iconologiche, ha esaminato la funzione dell'opera d'arte in rapporto all'ambiente sociale, la sua fruizione e ricezione, considerando sia il ruolo del mercato sia l'importanza dei materiali e delle tecniche. Partendo dall'analisi scrupolosa dei dati documentari come delle fonti e degli scritti letterari, ha evidenziato i principi cognitivi e le considerazioni critiche, evitando il ricorso a schematizzazioni riduttive. Su questi temi ha pubblicato: Giotto and the orators. Humanist observers of painting in Italy and the discovery of pictorial composition 1350-1450 (1971; trad. it. 1978); Painting and experience in Fifteenth Century Italy (1972, ed. rivista e ampliata 1988; trad. it. 1989); The limewood sculptors of Renaissance Germany (1980; trad. it. 1988). Di impostazione più nettamente teorica il saggio Patterns of intention. On the historical explanation of pictures (1985; trad.it. 2000). Con S. Alpers ha pubblicato Tiepolo and the pictorial intelligence (1994; trad. it. 1995); si ricordano infine Shadows and enlightenment (1995) e Words for pictures (2003).

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