Placido, Michele

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Placido, Michele. – Attore e regista italiano (n. Ascoli Satriano, Foggia, 1946). Diplomatosi all'Accademia d'arte drammatica di Roma, ha recitato in teatro, nel 1969, nella trasposizione dell’Orlando furioso di L. Ronconi. Passato presto al cinema, ha raggiunto una certa popolarità nella prima metà degli anni Settanta con personaggi tra il comico e il grottesco (Romanzo popolare di M. Monicelli, 1974). A partire dalla seconda metà del decennio, ha interpretato ruoli per lo più drammatici in film quali: Marcia trionfale (1976) di M. Bellocchio, Il prato (1979) di P. e V. Taviani, Salto nel vuoto (1980) di Bellocchio,Tre fratelli (1981) di F. Rosi, Pizza connection (1985) di D. Damiani, Mery per sempre (1989) di M. Risi, Lamerica (1994) di G. Amelio, La balia (1999) di Bellocchio. Ha debuttato come regista con Pummarò (1990), viaggio in Italia di un giovane immigrato africano tra lavoro nero e camorra, per proseguire alternando film intimisti (Le amiche del cuore,1992), a opere impegnate come Un eroe borghese e Del perduto amore (1998). Nel 2002 ha diretto Un viaggio chiamato amore, e nel 2005, Romanzo criminale, tratto dal romanzo di G. De Cataldo, che gli è valso il David di Donatello per la miglior sceneggiatura (insieme a S. Rulli, S. Petraglia, De Cataldo) e il Nastro d'argento 2006 come regista del miglior film italiano. Tra le pellicole che ha diretto negli anni successivi vanno citate Il grande sogno (2009) e Vallanzasca. Gli angeli del male (2010). Si è aggiudicato, tra gli altri premi, l'Orso d'argento a Berlino nel 1979 con Ernesto di S. Samperi. Da ricordare le interpretazioni in L'odore del sangue (2005) di M. Martone, Il Caimano di N. Moretti (2006), La sconosciuta  (2006) e Baarìa (2009), entrambi di G. Tornatore, Manuale d'amore 3 (2011) di G. Veronesi e Amici miei - Come tutto ebbe inizio (2011) di N. Parenti e Viva l'Italia (2012) di  M. Bruno. Nel 2012 ha presentato fuori concorso al Festival internazionale del film di Roma la pellicola Le guetteur (Il cecchino, 2012); è dello stesso anno la sua interpretazione nel film Tulpa di F. Zampaglione. È stato protagonista in sceneggiati televisivi (La Piovra; Padre Pio, tra cielo e terra, 2000, Trilussa. Storia d'amore e di poesia, 2012). Nel 2015 ha diretto e interpretato la pellicola La scelta, recitato in Io che amo solo te e nella fiction Questo è il mio paese, mentre sono del 2016 la regia di Sette minuti e l'interpretazione nel film La cena di Natale, e del 2017 la regia della serie televisiva Suburra. Tra i suoi lavori più recenti si cita la regia della pellicola cinematografica L'ombra di Caravaggio (2022), vincitore del David Giovani 2023.

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