Micosi

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Affezioni che colpiscono l’uomo, gli animali o anche le piante, determinate da particolari tipi di miceti che attecchiscono per lo più in organismi in condizioni generali scadute. Le m. dell’uomo si dividono in superficiali e profonde; ambedue, poi, si suddividono in granulomatose e non granulomatose. Le prime sono caratterizzate dalla presenza di un granuloma, che si presenta sotto forma di un nodulo o di una placca, spesso ulcerati; tipico è il granuloma dell’actinomicosi (dovuta ad Actinomyces diversi). Le m. superficiali possono interessare i peli (tigne) o la pelle (pitiriasi ecc.); le m. profonde il tubo digerente, l’apparato respiratorio ecc. Le m. sono spesso di difficile diagnosi; la cura varia da forma a forma. Le m. cutanee sono malattie provocate da dermatofiti che si localizzano nelle componenti cornee della cute e degli annessi cutanei. Di solito hanno carattere recidivante e tendono a evolvere lentamente.

M. fungoide Nome tradizionale che designa un linfoma non Hodgkin a cellule T, a insorgenza cutanea, che, dopo un periodo variabile di manifestazioni aspecifiche, si manifesta con la comparsa di grosse tumefazioni di aspetto fungoso, infiltrazione dell’epidermide e genesi di alcuni microascessi causati dall’afflusso di cellule neoplastiche. Talora le eruzioni nodulari della cute tendono a trasformarsi in vere e proprie masse tumorali con atteggiamento fortemente aggressivo. Alla fase di interessamento prevalentemente cutaneo fa seguito la sindrome di Sézary (variante leucemica della m. fungoide). La malattia interessa prevalentemente il sesso maschile in età adulta; le cure previste includono la radioterapia e, nelle fasi avanzate, il ricorso alla polichemioterapia.

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