MIDOLLO OSSEO

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

MIDOLLO OSSEO (XXIII, p. 233)

Giovanni DI GUGLIELMO

Secondo i moderni concetti di istofisiologia, il midollo osseo si considera come una voluminosa ghiandola (del peso complessivo di circa 1-2 kg.), distribuita uniformemente in tutto l'organismo, in simbiosi con il tessuto osseo, che biologicamente rappresenta l'organo di protezione. Quest'ultimo infatti garantisce le funzioni e le relative variazioni di volume del midollo cellulare attivo, che a loro volta vengono rese possibili e messe in atto attraverso uno speciale equilibrio tra il midollo funzionante e il tessuto adiposo. Tra midollo, nervi, vasi e osso si realizzano rapporti meccanici e funzionali tali che il loro insieme costituisce una unità anatomo-funzionale in relazione con l'intero organismo. Si stabilisce così una complessa regolazione della emopoiesi per via nervosa, ormonica e umorale.

I rapporti tra parenchima midollare e sistema vascolare sono oggetto di discussione: secondo studî recenti di Rohr si avrebbe nel midollo osseo una rete capillare chiusa, senza comunicazioni con il parenchima, e perciò il passaggio in circolo avverrebbe per una motilità propria degli elementi cellulari, caratteristica esclusiva delle cellule mature, cioè atte alla funzione. Secondo la scuola italiana tutto il tessuto mieloide ematopoietico è extravascolare e il passaggio in circolo degli elementi maturi è regolato da meccanismi neuro-ormonici, ancora sconosciuti. Secondo gli autori americani invece nel midollo osseo l'eritropoiesi avviene nei vasi, e più precisamente nei cosiddetti capillari intersinusoidali, e la leucopoiesi al contrario è situata extravascolarmente.

Le nostre conoscenze sulla funzione midollare in condizioni normali e patologiche hanno nettamente progredito, dopo che per merito di Arinkin (1929) è entrato nella pratica medica corrente il metodo di esame del midollo osseo mediante la puntura sternale, che si pratica nel vivente con tecnica semplice e del tutto innocua. In tale maniera è oggi possibile correntemente rilevare nel sano e nel malato, accanto alla composizione citologica del sangue (emogramma), anche quella del midollo osseo (mielogramma). Sia l'emogramma, sia il mielogramma in condizioni normali, entro limiti di oscillazioni da considerarsi fisiologiche, appaiono costanti. In condizioni patologiche invece nel mielogramma si può avere o la presenza di cellule che nel sano non si riscontrano mai (cellule neoplastiche, megaloblasti, ecc.), o un cambiamento netto della composizione normale per il predominio di uno o più gruppi cellulari (midollo mieloblastico, mielocitico, linfocitico, eritroblastico, ecc.), ovvero una imponente diminuzione dell'intera popolazione cellulare (aplasia midollare). La complessa composizione citologica del midollo osseo è strettamente legata alla moltiplicazione delle cellule, al loro ritmo di maturazione e al loro passaggio nel circolo sanguigno; essa pertanto nella semeiotica funzionale midollare è rappresentata dal comportamento del rapporto leuco-eritroblastico e dalle curve di maturazione cellulare.