Molinos, Miguel de

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Teologo spagnolo (Miniesa de Aragón, Saragozza, 1628 - Roma 1696). Sacerdote (1652), dottore in teologia, dal 1663 visse a Roma, circondato da amici e ammiratori. Ivi pubblicò il Breve tratado de la comunión cotidiana (1675) e la famosa Guía espiritual que desembaraza el alma y la conduce por el interior camino para alcanzar la perfecta contemplación y el rico tesoro de la interior paz (1675) che apparve con approvazioni ecclesiastiche ed ebbe larghissima diffusione. Per la Guía espiritual M. può considerarsi il maggior rappresentante del quietismo; egli sosteneva che per salire a Dio vi sono due mezzi, la meditazione e la contemplazione, e certo quest'ultima è superiore quando sia intesa come dedizione totale a Dio che opera in noi con la grazia; ogni nostra attività è nociva, quando l'anima sia piena della grazia di Dio, e a lei non resta che l'orazione in quiete, atto di fede nella presenza di Dio e dono a lui del nostro arbitrio. Certo, la meditazione, l'esercizio delle virtù, sono cose buone, ma non conducono alla perfezione. Sull'opera di M. si accese una polemica, che vide contro di lui P. Segneri e alcuni gesuiti; ma la Santa Sede sembrava non voler intervenire, e parve anzi quasi favorevole a Molinos. Ma gli abusi di alcuni quietisti, che rifiutavano le consuete orazioni, e affermazioni calunniose contro M. provocarono il suo arresto (1685): processato, abiurò (1687) e fu condannato con la bolla Caelestis Pastor che elenca anche 68 proposizioni di M. anatematizzate. Passò nel carcere del S. Uffizio gli ultimi nove anni della sua vita.

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