Milite Ignoto

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Locuzione con cui si indica la sepoltura di un militare deceduto in guerra la cui identità non è stato possibile identificare, e che rappresenta simbolicamente, onorandone la memoria, tutti i soldati sconosciuti caduti in un conflitto bellico.

I primi esempi noti di sepolture europee appartenenti a questa tipologia sono rappresentati dalla Tomb of The Unknown Warrior, un soldato britannico di identità sconosciuta appartenente al reggimento della  Black Watch, inumato l’11 novembre 1920 nell’Abbazia di Westminster su proposta del rev. D. Railton. Nello stesso giorno, data del secondo anniversario dell’armistizio di Compiègne, sotto l’Arco di Trionfo di Parigi venne deposta la Tombe du Soldat inconnu, contenente le spoglie di un milite scelte a Verdun pochi giorni prima, tra otto salme, dal soldato A. Thin. Negli Stati Uniti, dall’11 novembre 1921 la Tomb of the Unknowns nel cimitero nazionale di Arlington (Virginia) commemora tutti i caduti in guerra ignoti attraverso una delle quattro salme non identificate riesumate a tal fine da cimiteri militari statunitensi. Monumenti funerari analoghi, di datazione più recente, sono presenti in pressoché tutti i Paesi del mondo.

Italia. La proposta di tributare un culto funerario ai caduti in guerra privi di identità fu avanzata dal generale G. Douhet nel 1920, e il relativo disegno di legge presentato alla Camera nel 1921. Una commissione del Ministero della guerra recuperò nei luoghi di battaglia undici cadaveri di soldati ignoti, che nell’ottobre 1921 furono traslati nella basilica di Aquileia di Gorizia; qui M. Bergamas, madre di un militare mai identificato, scelse una salma, che venne trasferita a Roma e deposta il 4 novembre 1921 sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele II al Vittoriano.

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