Milza

Dizionario di Medicina (2010)

milza


Organo a struttura linfatica e vascolare, situato profondamente nell’ipocondrio sinistro, nella cosiddetta loggia splenica.

Anatomia

Di forma ovoidale, la m. misura nell’adulto 10÷12 cm di lunghezza e pesa circa 150÷200 gr. È situata, a contatto con il diaframma, tra lo stomaco e il rene sinistro; è completamente coperta dalle ultime coste, tanto da non essere palpabile nel soggetto sano. Provvista di una capsula fibrosa e rivestita completamente dalla sierosa peritoneale, la m. è mantenuta nella sua posizione da parecchie duplicature del peritoneo (epiploon) che la fissano agli organi vicini. Le arterie della m., tutte a tipo terminale, provengono dall’arteria splenica, ramo del tronco celiaco; le vene si raccolgono nella vena lienale, tributaria della vena porta. L’impalcatura della m. è formata da una rete connettivale di sostegno, entro la quale sono compresi il tessuto proprio della m., cioè la polpa splenica o rossa, e i corpuscoli linfatici o noduli di Malpighi (polpa bianca).

Fisiologia

La m., pur non essendo un organo indispensabile per la vita, esplica molteplici e complesse funzioni. La polpa rossa opera la distruzione dei globuli rossi invecchiati; i noduli linfatici partecipano attivamente alla linfocitopoiesi. In un breve periodo della vita intrauterina, durante la fase epatica della emopoiesi, e nell’adulto, dopo profuse emorragie, la m. interviene nella produzione dei globuli rossi; contribuisce inoltre a regolare il numero delle piastrine e il tasso ematico del fibrinogeno. In caso di attività muscolare protratta, funziona da serbatoio di sangue potendo immettere nel circolo periferico quello che contiene, in virtù della sua contrattilità. Inoltre, la m. elabora sostanze attive (fattori splenici) di natura proteica in grado di svolgere attività simil-ormonali di vario tipo. La m. è considerata un organo linfatico secondario: le cellule linfocitarie T e B si dispongono nei follicoli linfatici dove si riconoscono i centri germinativi, mentre i linfociti T hanno una distribuzione più diffusa perivascolare. I linfociti T e B svolgono un ruolo importante nella risposta immunitaria della milza, soprattutto nel controllo degli antigeni patogeni veicolati per via ematica.

Patologia

Le anomalie e le malformazioni congenite possono interessare l’organo in toto (assenza della m. o presenza di m. soprannumerarie). Importanti sono le lesioni traumatiche per l’imponente emorragia che determinano: esse possono portare a morte il paziente per anemia acuta se non si interviene con una splenectomia d’urgenza. La m. può rompersi anche in assenza di agenti traumatici (rottura spontanea di m.), quando sia notevolmente aumentata di volume tanto da mettere la capsula sotto forte tensione (come nella malaria e nell’ipertensione portale). I germi patogeni possono giungere alla m. per via ematogena, linfogena o per contiguità e instaurarvi una flogosi (splenite) che spesso evolve in ascesso. La m. può essere sede di cisti congenite (cisti dermoidi), parassitarie (cisti di echinococco), post-traumatiche (cisti sieroematiche ed ematiche). I tumori della m., rari, possono derivare dallo stroma, dal parenchima o dalla componente vascolare. Per gli ingrossamenti della m., splenomegalia.

milza
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