Mitteleuropa

Dizionario di Storia (2010)

Mitteleuropa


(ted. «Europa di mezzo» o «Centroeuropa») Termine che evoca l’ambiente e la tradizione culturale dell’impero asburgico al suo tramonto. Concetto impreciso sotto il profilo geografico (dai mari del Nord e Baltico all’Adriatico e al bacino danubiano), nel 19° sec. fu utilizzato in geopolitica per giustificare l’espansionismo tedesco nei Balcani e la sua proiezione imperialistica verso il Medio Oriente. La connotazione politica del termine era legata all’idea federale, già individuata dal cancelliere austriaco K. von Metternich nella funzione sovranazionale attribuita all’impero asburgico, egemone nel mondo tedesco, slavo e italiano, a garanzia dell’equilibrio politico europeo e di un progresso legato ai valori della tradizione. Negli anni Quaranta dell’Ottocento, l’economista tedesco F. List vide nella M. un grande spazio economico capace di sottrarsi all’egemonia inglese, una tesi ripresa (1848) dal cancelliere austriaco F. von Schwarzenberg, nel disegno politico detto dei Grandi tedeschi, e sviluppata dal suo ministro K.L. Bruck. Dopo le sconfitte austriache del 1859 a opera dei franco-piemontesi, questi auspicò che l’Austria, in unione federativa con la Germania, promuovesse una M. confederazione di federazioni, di stampo liberale in politica e in economia, con baricentro a Vienna. Il pubblicista conservatore K. Frantz, a partire dagli anni Sessanta, contrappose una M. federale, incentrata sull’Austria, alla prospettiva bismarckiana di egemonia della Prussia. L’austroslavismo, fautore del ruolo di Vienna come garante dei diritti delle nazionalità dell’Europa centrale minacciate da germanesimo e panslavismo russo, propose il federalismo nell’impero, come baluardo contro il disgregante principio di nazionalità; anche gli esponenti dell’austromarxismo vedevano con favore soluzioni federali, in cui il principio di nazionalità fosse garantito come diritto individuale. Un’unione federale di Germania e Austria-Ungheria fu proposta dal politico tedesco F. Naumann nel volume Mitteleuropa (1915) come strumento di potenza mondiale consapevole dei problemi delle nazionalità: la M., benché a guida tedesca, sarebbe stata rispettosa delle altre nazionalità, fondando la sua espansione economica e morale sull’indipendenza assicurata a ciascuna delle nazioni che ne fossero parte. Tra le due guerre mondiali infine, nell’Europa centrale dilaniata dai nazionalismi, l’idea di M. fu connessa all’espansionismo pantedesco, anche attraverso la rievocazione dell’antico impero germanico. Nella sua accezione culturale, invece, M. richiama la specifica civiltà vissuta dal multinazionale mondo asburgico poco prima e poco dopo la dissoluzione dell’impero; la si individua nel vincolo che, dietro le singole nazionalità, le accomuna tutte dando vita a una produzione che ha raggiunto livelli altissimi in ogni campo del pensiero e dell’arte.

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