Monadologia (Lehrsatze uber die Monadologie, Principia philosophiae)

Dizionario di filosofia (2009)

Monadologia (Lehrsatze uber die Monadologie, Principia philosophiae)


Monadologia

(Lehrsätze über die Monadologie, Principia philosophiae) Opera (1720) di G. Leibniz che vi espone succintamente il proprio sistema filosofico. I Principi della filosofia o Monadologia, furono composti in francese nel 1714, ma vennero pubblicati in trad. ted. (1720) e nella versione lat. tratta da questa (1721); il testo originale (Les principes de la philosophie ou la monadologie) sarà edito soltanto nel 1840. La monade (➔) è sostanza semplice, ossia senza parti, dunque non dissolubile. Essa può sorgere o dissolversi unicamente per creazione o per annichilazione, può essere modificata soltanto dalla propria, interna, attività, ed è distinguibile da ogni altra monade (due monadi identiche coinciderebbero). L’attività della monade è la ‘percezione’, «stato passeggero che racchiude e rappresenta una moltitudine nell’unità […] non spiegabile mediante ragioni meccaniche», il cui ‘principio interno’ di cambiamento è l’‘appetizione’ che produce il passaggio da una percezione all’altra. A partire dal livello più basso e inconsapevole (ciò che viene comunemente chiamato ‘materia’) le percezioni si strutturano lungo una gradualità crescente come consapevolezza (appercezione), memoria e ragione. È a quest’ultimo livello che gli atti riflessivi si innalzano dalle verità di ragione alla consapevolezza dell’Io e a «considerare che l’una cosa o l’altra è in noi». I principi sui quali si fondano i ragionamenti sono quello di contraddizione, per le ‘verità di ragione’ (necessarie), e quello di ‘ragion sufficiente’, per le verità di fatto (contingenti). Quest’ultimo non comporta una conoscenza completa e necessaria delle ‘cause o ragioni’ di qualcosa a priori, ma una conoscenza sufficiente delle cause che rendono ragione di tale cosa a posteriori. Mediante il principio di ragion sufficiente si dimostra anche l’esistenza di Dio come ‘sostanza necessaria’, il quale esiste per il fatto di essere possibile («se è possibile bisogna che esista»). Ancora in base a tale principio si può stabilire che Dio abbia realizzato, fra tutti quelli possibili, il migliore dei mondi. Il principio dell’armonia prestabilita rende ragione della «conformità dell’anima e del corpo organico» come anche delle attività meccaniche e finalistiche, ambedue dovute all’attività di monadi che rispecchiano, secondo diverse prospettive, la monade divina.