Mononucleato

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Cellula con un solo nucleo.

In ematologia, si dicono m. i leucociti con nucleo unico non lobato (linfociti, plasmociti e monociti) per contrapporli ai granulociti: il termine è improprio perché il nucleo dei granulociti non è plurimo ma unico, anche se evidentemente segmentato. Sono, invece, proprio i m. che talora possono presentare, per poliploidia, due o addirittura più nuclei tra loro ben distinti (leucemia ecc.).

Mononucleosi Aumento, nel sangue circolante, di cellule m. normali (monociti e linfociti) con comparsa in circolo di elementi atipici.

Monucleosi infettiva Malattia acuta febbrile caratterizzata da peculiari segni ematologici (linfomonocitosi, comparsa di numerose cellule atipiche ecc.), tumefazioni linfoghiandolari, spesso angina, talora splenomegalia; meno frequenti sono le forme con ittero, diarrea o infiammazione meningea. Descritta prima da E. Pfeiffer (1889) e poi più compiutamente da W. Türk (1907), è causata da un herpesvirus, detto di Epstein-Barr. L’affezione evolve spontaneamente verso la guarigione dopo 2-3 settimane. La diagnosi si basa sulla clinica (per es. tumefazioni dei linfonodi), su prove sierodiagnostiche specifiche in grado di rilevare la presenza di anticorpi antivirus ecc.; la condotta terapeutica varia a seconda della gravità delle manifestazioni cliniche.

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