ERNICI, Monti

Enciclopedia Italiana (1932)

ERNICI, Monti (A. T., 24-25-26)

Roberto Almagià

Con questo nome (Hernica saxa in Sil. Ital., IV, 225 e VIII, 390; herna significava saxum nella lingua dei Marsi e dei Sabini, cfr. Serv., Ad Aen., VII, 684) si designa di solito una sezione del Subappennino romano, che accompagna sulla destra la media valle del Liri, dividendo le acque che vanno a questo fiume da quelle che tributano all'alto Aniene e al Cosa. Dal gruppo del Viglio (v. simbruini) li separa il solco segnato dal vallone di S. Onofrio (Aniene), dal Passo del Diavolo e dal Fosso Schioppo (Liri). Una valle profondamente incassata (Valle Fredda) distingue un gruppo montuoso occidentale che culmina nella Monna (1951 m.) e nel M. Campovano (1922 m.) e uno più orientale che si leva fino a 2037 m. nel Pizzodeta, poi degrada con la Serra Comune (1862 m.) e la Serra Alta (1710 m.) fin sul gomito formato dal Liri a Sora. L'ossatura della montagna è costituita da pile potenti di calcari cretacei (a rudiste, nerinee, ece.) ricchi di fenomeni carsici come doline e uvala, con cavità assorbenti (Campovano, Campocatino, Prato di Campoli), pozzi (Pozzo d'Antullo presso Collepardo), grotte (soprattutto nei dintorni di Collepardo), ecc.; le acque circolano sotterraneamente e appaiono poi in basso, in sorgenti copiose alla testata o sui fianchi dei profondi valloni che incidono le pendici dei monti. Questi, a oriente, verso il Liri, scendono precipiti come una muraglia, mentre a ovest e a sud-ovest digradano con un paesaggio di colline nelle quali il calcare scompare sotto una coltre di terreni terziarî (arenarie e conglomerati miocenici) e in basso anche di materiali vulcanici eruttati da apparati estinti da tempo e mal riconoscibili. Le alte groppe calcaree sono ancora in parte rivestite di bei boschi (faggi), le regioni di collina sono ricche di colture (olivo, vite, cereali). Nella parte occidentale, al margine della zona calcarea, si trovano i paesi di Guarcino, Vico nel Lazio, il più alto (721 m.), e Collepardo; nella parte di SE. la zona calcarea è invece disabitata. La regione collinosa ha anche numerosa popolazione sparsa. I vasti campi di neve della parte settentrionale, specie Campo Catino, cominciano a essere oggi centro di sport invernali.

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