MONTREAL

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

MONTREAL

Guido Zucconi

(Montréal; XXIII, p. 780)

Città (1.017.666 ab. nel 1991) del Canada, situata nella provincia del Québec. L'area metropolitana comprende una popolazione di 3.127.242 unità (1991). Gran parte dell'agglomerazione urbana sorge sull'isola alla confluenza dei fiumi San Lorenzo e Ottawa. Grazie anche al suo sito strategico, M. è stata per oltre centocinquant'anni la metropoli del Canada, ma nell'ultimo trentennio sono venute declinando le sue fortune industriali e commerciali legate alla funzione di nodo ferroviario-fluviale tra la regione dei Grandi Laghi, il Middle West e la costa atlantica. L'apertura della St. Lawrence Seaway (1958) ha tagliato fuori la città dalle rotte che ne avevano favorito lo sviluppo. In un quadro di progressivo assorbimento dell'economia canadese nell'orbita statunitense, le nuove iniziative industriali e finanziarie sono andate concentrandosi in Toronto, che detiene oggi il primato demografico ed economico.

Sul destino di M. hanno inoltre pesato negativamente i conflitti interetnici: al predominio economico degli anglofoni sono andate contrapponendosi le rivendicazioni della componente maggioritaria, francofona. Nel 1976, dopo la vittoria elettorale del Parti Québecois, 100.000 anglofoni e 140 aziende, tra cui banche e assicurazioni, hanno lasciato Montreal.

In tale contesto hanno assunto significato anti-congiunturale le iniziative condotte da J. Drapeau, sindaco della città per quasi trent'anni: l'Esposizione internazionale (1967) e i Giochi olimpici (1976) con il connesso afflusso di investimenti e, nel contempo, il riassetto urbanistico di vaste aree periferiche. L'Expo '67, che sorgeva sull'Ile S.te Hélène, è divenuta poi sede di manifestazioni fieristiche; mentre le attrezzature legate ai Giochi, tra cui l'imponente stadio olimpico, si collocano a est nell'area del Parc Maisonneuve. In questo contesto ha trovato ragione l'apertura del Métro (1966), la cui rete oggi ha uno sviluppo di 66 km.

Nonostante il clima di stagnazione, la città è profondamente mutata nel dopoguerra, assumendo un carattere sempre più simile alle altre metropoli nord-americane. Al centro, il nucleo ottocentesco è stato smantellato per fare posto all'espansione del settore terziario, fino ad allora concentrato nelle due strade St. Jacques e Notre Dame; nella nuova downtown, attorno a rue Dorchester, sono sorti i grattacieli: su tutti domina, con i suoi 43 piani, il complesso a forma di croce Place Ville-Marie (1962). La rigidità del clima (−9°C è la media a gennaio) è all'origine delle grandi gallerie commerciali che permettono nel sottosuolo una circolazione alternativa alla strada.

La crescita suburbana è stata anch'essa influenzata dai modelli statunitensi: le lottizzazioni con case unifamiliari hanno saturato l'estremità occidentale e orientale dell'isola (sobborghi di Pointe-Claire, Montreal Nord, ecc.), tracimando poi, oltre il ''Fiume delle praterie'', nel vasto distretto di Laval. Molti sono oggi i programmi con i quali M. intende potenziare la sua vocazione di centro al servizio della comunità internazionale: tra gli obiettivi, in parte realizzati, la creazione di grandi laboratori di ricerca e l'ampliamento delle quattro università (l'Université de Montréal e l'Université de Laval, di lingua francese; la McGill e la Concordia, di lingua inglese).

Bibl.: R. Blanchard, Le Canada français, Parigi 1964; N. H. Lithwick, G. Paquet, Urban studies: a Canadian perspective, Toronto 1968; Montréal, in The Canadian Encyclopedia, 2, Edmonton 1985; Government of Canada / Gouvernement du Canada, Development of a metropolis / Pour le développement d'une métropole, Ottawa 1987.

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