BIANCHI, Mosè

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)

BIANCHI, Mosè

Luciano Caramel

Nacque a Mairago presso Lodi, l'11 nov. 1836, da Giuseppe e da Caterina Coppini. Studiò pittura dapprima a Lodi e successivamente a Milano, dove frequentò i corsi di F. Hayez e dove risiedette per molti anni, interrompendo però il soggiorno con frequenti e spesso lunghi periodi di permanenza a Mairago e a Lodi. Fra il 1865 e il 1868 - anche grazie ad una borsa di studio offertagli dal comune di Lodi - si recò a Ferrara, ove compose una Francesca da Rimini, e a Firenze. Qui dipinse alcune vedute della città (come Costa de' Magnoli alla Porta S. Giorgio e Porta S. Giorgio, accolte nel 1865 all'Esposizione di Brera) e guardò con attenzione le opere dei maestri del Rinascimento, eseguendo anche studi ad acquarello: tre di questi (da dipinti del Mantegna e del Ghirlandaio) espose poi a Brera nel 1868.

Dall'Hayez ed in genere dalla tradizione "romantica" il B. trasse la preferenza per i lavori di argomento storico, regolarmente presentati alle mostre di Brera (nel 1864l'Entrata in Lodi dei collegati italiani condotti da Lodovico Vistarini,Napoleone I a Sant'Elena e Lodovico Vistarini che medita di liberare la patria dal giogo straniero [ora a Lodi, nel palazzo comunale]; nel 1866 Silvio Pellico in carcere; nel 1868 Il rapimento delle pandette), insieme con opere di genere e con ritratti (nel 1864 L'Amicizia; nel 1866 Ritratto d'uomo; nel 1872 Si o no? e due Ritratti muliebri; nel 1874 Paggio e Ritratto di donna). In questi dipinti il B. andò progressivamente formandosi uno stile accuratissimo, minuto, preciso, attento ai particolari e caratterizzato da una sottile individuazione psicologica, che raggiunse la sua piena maturità nella tela Milton,stretto dal bisogno,vende a un libraio,per sole 5 sterline,il suo poema "Il Paradiso Perduto" (Milano, coll. Erminio Vogel). Eseguito nel 1875 ed esposto a Brera nello stesso anno e poi nel 1881 all'Esposizione nazionale di Milano, il dipinto ottenne un certo successo e attirò sul B. l'attenzione del pubblico e della critica, che - nonostante la sostanziale diversità - spesso confondevano l'artista di Mairago con il suo omonimo di Monza: equivoco, questo, che molto contribuì alla scarsa fortuna e al disinteresse che gravarono quasi sempre sul B., soprattutto nell'ultimo periodo della sua vita, quando, pur non rompendo del tutto i rapporti con Milano (anche attraverso la partecipazione alle mostre: la sua ultima apparizione è alla Triennale di Brera del 1891, con Una scena della legge agraria), siritirò nel Lodigiano, dove già aveva lasciato parecchie opere (tra le altre una Pietà, ancor oggi esistente nel cimitero di Camairago, e ventiquattro medaglioni con Santi nella volta della cattedrale di Lodi del 1871 recentemente distrutti nei restauri della chiesa).Il B. morì a Mairago l'11 nov. 1892, dopo aver trascorso negli ultimi anni un'esistenza poverissima e anonima.

In questo estremo periodo egli dipinse molti ritratti, alcuni dei quali sono conservati a Lodi nella coll. Maria Belloni. Più che in essi - spesso affrettati e superficiali e quasi sempre dipinti grossolanamente solo per alleviare le difficoltà economiche - la testimonianza della sua ultima attività è però da ricercare nei molti disegni di quel tempo (ora nel Museo civico di Lodi), nella vivacissima rievocazione della Disfida di Barletta (Lodi, coll. Angelo Padovani; uno studio nella coll. Belloni), dai colori squillanti, disinvoltamente accostati con una pennellata dinamica e accesa, e in modo particolare in alcune piccole vedute rustiche (Panni al sole,Ore tranquille,Casolare di Mairago, tutte a Lodi nella coll. Belloni), eseguite miseramente su carta o cartone, ma di buona qualità: in esse la primitiva minuziosità si scioglie definitivamente in una stesura più veloce e corsiva e la solennità delle giovanili rappresentazioni storiche in un intimismo sereno e cordiale.

Oltre a quelle citate, altre opere del B. sono a Firenze nella Galleria degli Uffizi (Autoritratto giovanile)e a Lodi, nella coll. Belloni (ove è la maggior parte dei lavori noti del pittore), nel Museo civico (Lafilatrice), nel palazzo comun. (Ritratto di donna).

Bibl.: Cataloghi delle Esposizioni di Brera, 1864-66, 1868, 1871-75, 1882, 1883; Catal. uff. dell'Espos. Naz., Milano 1881, p. 104; A. De Gubernatis,Diz. degli artisti ital. viventi, Firenze 1889, p. 574; Catal. uff. della Prima Espos. Triennale di Brera, Milano 1891, p. 75; Pittura lombarda nel sec. XIX (catal., pref. di V. Bignami), Milano 1900, p. 71; G. Agnelli,Lodi e il suo territorio..., Lodi 1917, pp. 234, 306, 599; A. M. Comanducci,Pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1935, p. 59; Il Cittadino (Lodi), 17 maggio 1935; G. Monico,Giusta e doverosa rivendicazione di M. B., pittore lodigiano, in Il Bollettino, VII (1957), n. 4, pp. 28 s.; Catalogo della mostra del pittore M. B. da Mairago (Lodi), 4-30 nov. 1958; V. Bottini,Mostra del pittore M. B. da Mairago, in Il Bollettino, VIII(1958), n. 4, pp. 15-16; A. G. Riu, Mostra del pittore M. B. nel Salone dei Notari, in Il Popolo (Milano), 21 nov. 1958; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, III, p. 585; A. M. Comanducci,Dizionario ill. dei pittori... ital. moderni, I, Milano 1962, p. 188.

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