Motricita

Dizionario di Medicina (2010)

motricità


Funzione motoria, con riferimento alla complessa integrazione dei molteplici meccanismi che vi intervengono. La m. è espressione dell’integrità delle strutture centrali e periferiche del sistema motorio: un cervello sano è sempre perfettamente in grado di coordinare la varietà degli apparati sensoriali e motori al fine di identificare in maniera univoca la posizione spaziale di un bersaglio e di impartire comandi motori univoci a tutti i muscoli implicati nell’azione. Infatti, l’esecuzione dei movimenti (➔) richiede il coordinamento di una varietà di informazioni sensoriali e motorie disparate: il cervello deve anzitutto stabilire, mediante gli organi di senso, quale sia la posizione degli oggetti esterni rispetto alla posizione del corpo e, quindi, tradurre queste informazioni spaziali in appropriati segnali di comando diretti a tutti i muscoli interessati. Gli organi di senso potenzialmente in grado di fornire informazioni spaziali sono la vista, l’udito, il tatto, la propriocezione vestibolare e muscolare; le informazioni fornite vengono codificate dal cervello in maniera multipla, in quanto l’integrazione multisensoriale assicura una localizzazione assai più precisa di quella che deriverebbe da un qualunque organo di senso che dovesse intervenire da solo. I processi di integrazione delle informazioni spaziali avvengono a livello centrale; la distinzione classica tra aree corticali sensoriali, motorie e associative ha perso gran parte del suo significato. Infatti, sia a livello di aree considerate sensoriali (per es., aree visive occipitali) sia di aree associative (per es., parietali posteriori), segnali sensoriali sono combinati con segnali motori (per es., quelli di posizione degli occhi). Per converso, le aree del lobo frontale implicate nell’elaborazione dei segnali di comando motorio ricevono numerose informazioni sensoriali. Il controllo corticale dei movimenti finalizzati degli arti dipende in particolar modo dall’area motoria primaria e dalle aree premotorie nel lobo frontale, nonché dalle aree posteriori nel lobo parietale. In istanti successivi di tempo, la posizione dell’oggetto dovrà essere integrata a livello centrale rispetto a punti diversi del corpo; i movimenti più frequenti, infatti, implicano la coordinazione spazio-temporale di molti segmenti corporei: gli occhi, il capo, il tronco, uno o più arti.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata