Nervo

Dizionario di Medicina (2010)

nervo

Guido Maria Filippi

Organo che serve alla trasmissione dell’impulso nervoso, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico. Il n. è costituito da singole fibre nervose o assoni e da vasi sanguigni destinati al nutrimento degli stessi assoni.

Biologia

Ogni fibra che forma il n., identificabile nel prolungamento cilindrassile di un neurone, è provvista delle proprie guaine (guaina mielinica e nevrilemma). Riunite in fascetti e in fasci, formano un cordone cui il tessuto connettivo fornisce un rivestimento comune (epinervio), una guaina per ciascun fascio (perinervio) e sepimenti interposti fra i singoli fascetti (endonervio). A seconda dell’origine, encefalica o spinale, si distinguono n. cranici (o encefalici) e n. spinali. I n. simpatici sono quelli connessi con gli organi del sistema nervoso vegetativo: per questi va ricordato che le fibre che si dipartono dai gangli simpatici (retro-gangliari) sono amieliniche, cioè prive della guaina mielinica. Proprietà fondamentali dei n. sono l’eccitabilità e la conduttività.

Le fibre nervose

I n. collegano il sistema nervoso centrale (SNC), contenuto nel neurocranio e nella colonna vertebrale, con il resto dell’organismo. In base alla direzione in cui, all’interno delle fibre nervose, i segnali elettrici sono condotti, da o verso l’SNC, si parla di fibre nervose efferenti o afferenti. Le prime portano segnali di comando dall’SNC alle strutture cellulari che dovranno eseguire il comando, per es. le cellule muscolari. Le seconde portano informazioni all’SNC circa lo stato dell’organismo e di ciò che gli è intorno. Si hanno quindi fibre nervose motorie e fibre nervose sensitive, che sono rispettivamente fibre efferenti (a conduzione centrifuga) e fibre afferenti (a conduzione centripeta). Ogni n., con rare eccezioni, è misto, ossia contiene sia fibre sensitive che fibre motorie. Lungo il percorso dei n., dall’SNC fino al punto in cui terminano, partono numerose diramazioni, destinate a innervare i diversi territori incontrati dal n. stesso.

Compressioni e traumi dei nervi

I tronchi nervosi, pur potendo essere di dimensioni cospicue, immersi tra fasci muscolari e ricchi di tessuto connettivale che hanno il compito di proteggere le fibre nervose, sono strutture molto fragili, particolarmente sensibili a compressioni o a riduzione di apporto ematico. La compressione, spesso dovuta a traumi, implica una diminuzione o anche una perdita della funzione, con la comparsa di zone di anestesia od ipoestesia e zone di paralisi flaccida. Gli effetti della compressione, o anche di un taglio del n., possono essere, almeno in parte, reversibili. I n. sono infatti in grado di rigenerarsi, sebbene non tutte le fibre lese riescano a condurre a buon fine tale processo. La rigenerazione, garantita dal corpo cellulare del neurone e dalle cellule di Schwann, procede molto lentamente, potendo impiegare mesi a realizzarsi compiutamente, ma permette spesso un buon recupero, a meno che il tratto di n. colpito non sia eccessivamente esteso. Le fibre nervose più sottili sono più esposte ai rischi di compressione e all’azione di anestetici: in effetti, nell’anestesia locale si perde la sensibilità dolorifica, condotta dalle fibre più sottili, mentre si conserva quella tattile e quella di far arrivare comandi ai muscoli, garantita da fibre di dimensioni più cospicue.

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