Neuroestetica

Lessico del XXI Secolo (2013)

neuroestetica


neuroestètica s. f. – Nuova disciplina nata dall’applicazione delle metodologie e delle prospettive di ricerca delle neuroscienze al campo dell’estetica. Il neurobiologo Semir Zeki (Inner vision: an exploration of art and the brain, 1999; trad. it. La visione dall'interno. Arte e cervello, 2007) introducendo il campo di ricerca della n. ha proposto di indagare scientificamente le basi neurali dei processi cerebrali che governano la realizzazione e il godimento dell’opera d’arte, integrando lo studio dei fenomeni della percezione, della creatività, dei sentimenti estetici di piacere e di gusto che le opere d’arte attivano con le ricerche condotte sulla specializzazione funzionale delle regioni del cervello, relativamente al movimento e alla visione dei colori. Zeki nel 1974 ha scoperto, nel cervello di scimmia, una piccola area della corteccia temporale mediale, specializzata per l’elaborazione delle informazioni sul movimento di oggetti visibili e sulla loro direzione di movimento, che ha denominato V5, e di cui, successivamente, ha identificato l’omologa nel cervello umano mediante la PET (Positron emission tomography). Ampliando il suo programma di ricerca, ha avviato lo studio dei correlati neuronali di stati mentali, individuali e sociali, quali la bellezza e, nel campo delle arti figurative e visive, la caratterizzazione dell’abilità cromatica e di rappresentazione del mondo, mediante l’indagine sperientale condotta con l’impiego della PET e della risonanza magnetica funzionale (fMRI, functional Magnetic resonance imaging), relativamente alle aree percettive implicate in tali processi. Fra gli intenti principali della disciplina vi è quello di individuare, pur al di sotto delle differenze soggettive relative alla realizzazione e all’apprezzamento dell’arte, un’organizzazione neurale comune che permette la comunicazione artistica, e, a partire da tale acquisizione, determinare i fondamenti biologici dell’estetica e condurre un più ampio studio delle correlazioni neurali proprie di stati soggettivi quali la bellezza o l’amore.