NEUROFIBROMATOSI

Enciclopedia Italiana (1934)

NEUROFIBROMATOSI (dal gr. νεῦρον "nervo" e fibroma)

Piero Benedetti

Detta anche morbo di Recklinghausen, è un'affezione caratterizzata dalla presenza di un grande numero di tumefazioni disseminate dappertutto, sulla superficie del corpo, appartenenti alla pelle o al tessuto sottocutaneo, che si presentano come nodi circoscritti di volume oscillante fra un grano di miglio e un uovo di piccione. I singoli tumoretti risultano di tessuto fibroso (v. fibroma), proliferato dal connettivo dei tronchi nervosi cutanei e delle terminazioni nervose. Le fibre nervose sono bene conservate in seno alle produzioni connettivali, il che rende ragione della mancanza di dolori e di alterazioni della sensibilità obbiettiva. Oltre che sulla cute, i neurofibromi si trovano anche in altre sedi, e soprattutto sul tragitto dei nervi cranici (nervo vago, acustico) e delle fibre simpatiche della cavità addominale. Alcuni sintomi della malattia derivano dalle localizzazioni dei neurofibromi in certe sedi, come sul nervo ottico, sulle radici spinali posteriori, nel canale rachideo: si possono perciò avere disordini visivi, dolori a tipo radicolare, paralisi degli arti da compressione midollare. Non di rado in questi malati hanno luogo alterazioni di sviluppo, malformazioni, anomalie delle ghiandole a secrezione interna, come pigmentazioni anomale della pelle, elefantiasi, deformità scheletriche, segni di degenerazione fisica e mentale. La cura della malattia è limitata all'uso di rimedî sintomatici, diretti ad alleviare le eventuali sofferenze.