Neurotossina

Dizionario di Medicina (2010)

neurotossina

Nadia Canu

Sostanza in grado di provocare alterazioni, spesso permanenti, dell’attività di determinati neuroni. Le n. interagiscono con le proteine di membrana dei neuroni, ad es. i canali ionici, i recettori o i trasportatori dei neurotrasmettitori, pregiudicando più o meno severamente la trasmissione sinaptica e la propagazione dell’impulso nervoso. Per es., sono n. i gas nervini usati come armi chimiche e la maggior parte degli insetticidi e antiparassitari a base di nicotina o permetrina.

Tipi di neurotossina

N. sono prodotte da diversi organismi: gli eubatteri (soprattutto il genere Clostridium  ➔ botulismo); i Celenterati (che trasportano le tossine in organelli chiamati cnidoblasti); i Molluschi; gli Artropodi (scorpioni e ragni) e i Cordati (serpenti). In base alla loro funzione e al meccanismo di azione si riconoscono: n. che agiscono sui canali ionici (tetradossina e batracotossina che causano rispettivamente blocco o aumento dell’attività dei canali Na+ voltaggio dipendenti); n. che bloccano il recettore dell’acetilcolina come la n. a e la n. k presente nel veleno dei serpenti e la conotossina dei molluschi del genere Conidi; n. che bloccano il rilascio del neurotrasmettitore con la loro attività proteasica (n. botulinica e n. tetanica) o grazie all’attivazione della fosfolipasi A2 (n. di serpente) ed infine tossine che facilitano il rilascio del neurotrasmettitore (n. del serpente maschio australiano, che causano una lenta inattivazione dei canali del Na+ voltaggio dipendenti).

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Trasmissione sinaptica

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Canali ionici

Armi chimiche

Acetilcolina