New age

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

New age

Ernesto Assante

Nuova spiritualità, nuova musica

Nato e diffusosi nella seconda metà del Novecento, il movimento new age predica la necessità di un rinnovamento spirituale e l’aprirsi di una «nuova era» all’insegna di un raggiunto equilibrio interiore. Tra i vari ambiti in cui il movimento si è espresso, oltre a quello religioso, il più rilevante è quello musicale, con la creazione di un vero e proprio genere dalla caratteristica atmosfera rilassante

Un fenomeno religioso

La definizione new age («nuova era») si riferisce a un movimento di carattere spirituale sorto alla fine degli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti e caratterizzato da un approccio che fonde insieme insegnamenti di religioni diverse al di fuori di qualsiasi esperienza comunitaria, ma applicati alla dimensione strettamente individualistica della ricerca del benessere personale.

La spiritualità proclamata dalla new age – in un variegato miscuglio di astrologia, misticismo, cristianesimo, buddismo, meditazione (ma anche occultismo, fenomeni extrasensoriali, cristalloterapia, e altro) – annuncia l’avvento di una nuova era cosmica sotto il segno dell’Acquario che dovrebbe realizzare le aspirazioni di fine Millennio di tutta l’umanità promuovendo un progresso dello spirito che apra nuove dimensioni all’esistenza di ciascun individuo.

L’idea di una new age parte da un’attenzione diffusa alla qualità della vita, in polemica con gli aspetti deviati e deformi del progresso tecnologico e propone una nuova visione della vita del pianeta Terra. Una visione intrisa del credo ecologista, ma che pone anche la necessità di un nuovo equilibrio interiore dal quale far rinascere un rapporto credibile tra l’uomo, la scienza e l’ambiente.

L’idea di una nuova musica

La formula new age music viene introdotta agli inizi degli anni Ottanta per definire una corrente musicale nata, ancora una volta, in California. L’obiettivo è quello di inventare uno stile che risponda ai bisogni emergenti del nuovo ceto medio giovanile, una musica ‘altra’, rispetto agli standard commerciali, ma non necessariamente eversiva, anzi. La prima new age music californiana è perciò rigorosamente acustica, meditativa, ma priva di ogni sussulto sperimentale. Sembra il giusto e rilassante accompagnamento ‘ecologico’ a una generazione che ora aspira al benessere spirituale tanto quanto a quello materiale, che vuole rilassarsi, vivere bene, ma anche mantenere la sensazione di ascoltare musica speciale.

In senso stretto si parla di new age music con riferimento a un genere nato già negli anni Sessanta come corollario sonoro del movimento, grazie ad alcuni musicisti di provenienza jazzistica (Paul Winter, Paul Horn). Fu agli inizi degli anni Ottanta però che si definì la corrente musicale, nata in California e affermata con i primi successi dei dischi della Windam Hill, una etichetta fondata a Palo Alto nel 1975 da Will Ackerman. Il luogo di nascita è stato dunque ancora una volta la California, e certamente non per caso: era in California che ancora si avvertivano le tracce della grande stagione dell’utopia, delle prime rivolte studentesche, della nascita e morte del movimento hippy, ma è anche la regione in cui esplodeva la nuova era del personal computer. Per l’appunto un mix ideale per i seguaci del movimento new age, che proprio questo nuovo tipo di benessere, mediato dalla cultura alternativa, stavano cercando.

Musica senza confini

Molto presto, però, si arrivò a una definizione assai più ampia di new age music, diventata sostanzialmente una etichetta utilizzata per mettere insieme generi tra loro spesso molto distanti, dalla musica folk e tradizionale celtica a quella elettronica e ambient, fino a certo jazz di sapore multietnico.

Difficile dire quale sia la specificità della musica New age alla fine di questo percorso, perché se è vero che il genere, in quanto tale, esiste e vive di un notevole successo popolare, è anche vero che ogni musicista che sfugge a una categoria precisa entra a far parte della grande famiglia. Da questo punto di vista si può dire dunque che la New age è davvero la musica di una nuova era, musica senza confini, senza timori, senza nome. Musica che immagina un mondo migliore, nel quale ogni essere vivente e ogni oggetto hanno il loro ruolo, il loro posto, il loro fine.

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