NICHELIO

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

NICHELIO (XXIV, p. 774; App. II, 11, p. 406)

Stefano La Colla

Il mercato del n. è stato caratterizzato nel decennio 1948-57 da una lunga fase di scarsezza di rifornimenti, dovuta soprattutto ai forti acquisti effettuati dal governo degli S. U. A. per le riserve strategiche americane. Nonostante i vasti piani di espansione intrapresi negli impianti produttivi del Canada il principale paese produttore di n. -, della Nuova Caledonia, degli S. U. A. e di Cuba, l'industria civile si è trovata a dover limitare il suo consumo di fronte al crescente fabbisogno della richiesta di carattere strategico e difensivo. Per di più nel 1949 e nel 1950 la produzione mondiale si contraeva, rispettivamente, a 123.000 t e 120.000 t per poi riprendere a salire nel 1951; da tale anno è in continua via di aumento. Nel 1957 essa è risultata pari a 260.000 t, di fronte alle 240.000 t del 1956 e alle 126.000 t del 1948.

Il primo posto fra i maggiori paesi produttori è occupato dal Canada, la cui produzione rappresenta l'80% del totale mondiale. Seguono la Nuova Caledonia, Cuba, gli S. U. A., l'Unione Sudafricana, la Birmania e il Giappone.

Con il 1955 ha incominciato a verificarsi una maggior larghezza di disponibilità per uso civile e la vivace domanda da parte dell'industria siderurgica e meccanica nonché da parte di quella dell'energia nucleare è stata pressoché interamente soddisfatta. Gli S. U. A., che assorbono circa i due terzi dei rifornimenti mondiali, hanno proseguito nella loro politica di acquisti per le necessità della difesa e per completare gli obiettivi delle riserve strategiche, ma nel dicembre dello stesso anno l'Office of Defence Mobilization metteva a disposizione dell'industria civile 4,1 milioni di libbre provenienti dalle scorte governative e nella primavera 1956 altri 18 milioni di libbre venivano offerte ai consumatori industriali. Questi prelievi dalle riserve strategiche americane andavano naturalmente a tutto vantaggio del mercato degli S. U. A., mentre nel resto del mondo perdurava una certa tensione nei rifornimenti. In Gran Bretagna, ad esempio, il deficit delle disponibilità rispetto al consumo veniva calcolato - sempre nel 1956 - di circa il 15%.

Nel corso del 1957 e all'inizio del 1958 la situazione del n. si è capovolta. Nei primi mesi del 1957 si avvertiva ancora una certa penuria di rifornimenti; verso la fine dell'anno il mercato si normalizzava e nel marzo del 1958 la International Nickel Company of Canada si vedeva costretta a decurtare del 10% la sua produzione mensile. L'aumento delle disponibilità di n. (in seguito all'attuarsi dei programmi di sviluppo della produzione), il declino della domanda, in particolare di quella dell'industria siderurgica americana, e soprattutto i minori quantitativi richiesti dalla difesa avevano reso inevitabile il provvedimento adottato dall'Internat. Nickel Company of Canada. La fase di transizione da un periodo di penuria dei rifornimenti a uno di sovrapproduzione era stata insolitamente breve. Le giacenze invendute della INCO e del governo americano (escluse le scorte strategiche e quelle presso i consumatori) venivano stimate nei primi mesi del 1958 in oltre 48.000 t. D'altronde per la politica di stabilità attuata dalla International Nichel Co., che come maggior produttore è in grado di controllare i prezzi, questa eccedenza viene considerata elemento necessario e non pericoloso, non destinato a indebolire il mercato. Inoltre, l'inconsueta abbondanza di rifornimenti dovrebbe servire a rafforzare la fiducia dei consumatori in questo metallo che, per essere stato per tanto tempo assai scarso non ha ancora un mercato completamente assestato. Dall'INCO è stato poi intrapreso un energico programma per promuovere le vendite e sviluppare nuovi impieghi. Sono state fatte ricerche per nuove applicazioni nel campo dell'elettronica, dell'edilizia e dell'industria automobilistica. In particolare nell'edilizia, il n. fa ormai concorrenza con l'alluminio.

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