Copernico, Nicola

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Copernico, Nicola

Luigi Pepe

L'astronomo che cambiò il posto della Terra nell'Universo

Nicola Copernico, polacco di nascita, tedesco di lingua, italiano di formazione universitaria, è lo scienziato che ha fondato, tra il 15° e il 16° secolo, l'astronomia moderna. Nel sistema che prende il suo nome ha posto al centro dell'Universo il Sole invece della Terra, come era nella tradizione aristotelica e tolemaica. Si servirono dei suoi studi i maggiori astronomi dell'età moderna, primi fra tutti Keplero, Galileo e Newton

Una vita divisa tra astronomia, diritto ed economia

Nicola Copernico nacque a Toru´n, nel Nord della Polonia, il 19 febbraio 1473. Dopo aver compiuto studi di diritto e di astronomia a Bologna, Padova e Ferrara, tornò in Polonia dove ricoprì importanti incarichi amministrativi presso la diocesi di Warmja e contemporaneamente si impegnò in osservazioni e calcoli astronomici. A partire dal 1509 iniziò a elaborare il suo sistema planetario e, sempre negli stessi anni, si occupò di questioni economiche e monetarie scrivendo anche un'interessante opera sulla svalutazione della moneta.

Trasferitosi a Frombork si dedicò con l'aiuto dell'unico discepolo, Gioacchino Retico, all'elaborazione della sua grande opera astronomica Le rivoluzioni delle sfere celesti, stampata in latino a Norimberga nel 1543 e dedicata a papa Paolo III. Si racconta che, poco prima di morire a Frombork il 21 maggio 1543, Copernico poté vedere il libro stampato. Era un'opera altamente tecnica nella quale si presentava il moto della Terra e che era rivolta agli scienziati di professione, i soli che, secondo l'astronomo polacco, potessero superare l'idea, comune tra i contemporanei, della Terra immobile al centro dell'Universo.

Il sistema copernicano: una vittoria contrastata

Copernico pone il Sole al centro dell'Universo, riprendendo un'antica ipotesi pitagorica, in contrasto con la tradizione aristotelica e tolemaica. Intorno al Sole ruotano i pianeti allora conosciuti: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno; la Luna, invece, ruota intorno alla Terra. Come per Tolomeo, anche nella nuova teoria le orbite sono il risultato di combinazioni di moti circolari, che permettevano di prevedere la posizione dei pianeti nelle costellazioni zodiacali. L'astrologia, allora di moda, si sbizzarriva con le congiunzioni astrali, ma Copernico non scrisse mai un rigo su questi argomenti. Le tavole astronomiche ricavate dal suo sistema servirono nel 1582 per la riforma del calendario compiuta da papa Gregorio XIII, ma il sistema copernicano era in contrasto con alcuni brani della Bibbia.

La teoria copernicana fu sostenuta agli inizi del Seicento da Keplero e Galilei, due importanti scienziati che da essa presero spunto per ulteriori studi. Galileo, puntando il cannocchiale verso il cielo, scoprì nel 1609 che la superficie della Luna era piena di irregolarità, che Venere aveva fasi come la Luna e che Giove era circondato da satelliti come la Terra. Keplero avanzò l'ipotesi, rivelatasi corretta, che le orbite dei pianeti non erano circolari, ma ellittiche e i movimenti non uniformi. Nel corso del Seicento e del Settecento, favorite da strumenti ottici sempre più potenti, le scoperte astronomiche si moltiplicarono. Furono individuati gli anelli di Saturno, nuovi satelliti e comete, e nel 1786 si scoprì il pianeta Urano.

La rivoluzione copernicana

Il sistema copernicano ha trionfato in campo scientifico. Newton ne fornì una spiegazione fisica (1687) a partire dalle sue celebri leggi della dinamica e della gravitazione universale. L'astronomia stellare, sviluppatasi soprattutto a partire dal secolo 19°, ha in seguito collocato il Sistema Solare in una parte periferica della nostra galassia e la teoria della relatività di Einstein ha soppiantato la meccanica newtoniana nello studio dell'astronomia. Tuttavia l'impulso dato da Copernico ai progressi della scienza e al pensiero scientifico europeo per tre secoli è stato straordinario e si può ben parlare per la sua opera di rivoluzione copernicana.

Il sistema fu condannato dalla Chiesa cattolica nel Seicento, dopo un'iniziale tolleranza, dovuta alla scelta di presentarlo come una semplice ipotesi matematica priva di realtà oggettiva. Le opere di Copernico, Keplero e Galileo, che lo illustravano, furono incluse tra i libri proibiti e il divieto di leggerli senza correzioni fu cancellato solo nell'Ottocento.

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