NICOLA di Mira o di Bari, santo

Enciclopedia Italiana (1934)

NICOLA di Mira o di Bari, santo

Umberto GNOLI
Nicola Turchi

Nativo di Patara nella Licia, fu vescovo di Mira nel sec. IV. Morì verso il 350. Di fronte a queste scarse notizie storiche, la leggenda ha arricchito di particolari meravigliosi la sua vita e ha fatto di questo santo il taumaturgo per eccellenza, sia dell'Oriente greco e slavo, sia dell'Occidente latino.

Secondo la leggenda egli, caritatevole fino dalla giovinezza, avrebbe di nascosto dotato tre fanciulle altrimenti pericolanti (cfr. Dante, Purg., XX, 31-33), ciò che lo ha reso protettore dei fanciulli, cui reca di nascosto i doni la vigilia della sua festa; avrebbe schiaffeggiato Ario in pieno concilio di Nicea (ma dalle liste superstiti non risulta il suo nome tra quelli dei vescovi presenti); avrebbe sedato la tempesta durante un suo viaggio ai luoghi santi, ciò che lo ha fatto patrono della navigazione, successore dei Dioscuri e Posidone dei cristiani (ὁ Ποσειδῶν τῶν χριστιανῶν); avrebbe risuscitato tre giovanetti tagliati a pezzi e messi da un perfido albergatore in salamoia.

Dei mercanti di Bari rapirono nel 1087 da Mira il suo corpo trasportandolo nella loro patria, dove fu eretta in suo onore la famosa basilica, meta di pii pellegrinaggi dalle terre d'Oriente e d'Occidente. Dalle sue ossa i canonici del santuario raccolgono quotidianamente un liquido oleoso, detto "manna di San Nicola", della quale molto si giovano i devoti.

In Occidente il suo culto penetra al tempo di Ottone II, il che si spiega considerando che la moglie di costui era la bizantina Teofano, e si diffonde specialmente in Lorena (Saint-Nicolas-de-Port), in Svizzera (a Friburgo), in Olanda (a Campen), in Belgio (a Liegi). Anche in Roma San Nicola di Bari fu popolarissimo come lo attesta il numero delle chiese od oratorî o cappelle a lui dedicati (una sessantina) e quello delle superstiti (S. Nicola in carcere, S. Nicola dei prefetti, S. Nicola dei Lorenesi, S. Nicola degl'Incoronati). La sua festa cade il 6 dicembre.

Nel folklore americano e dei paesi transalpini San Nicola è divenuto Santa Claus (corruzione di Sanctus Nicolaus), che è il vecchio benefico dalla barba bianca e dalla sporta piena di doni, che viene a distribuire ai bambini nella notte di Natale. Nel Medioevo il giorno 6 dicembre era uso eleggere tra i fanciulli l'episcopus puerorum (o scholariorum), il quale rivestiva solenni insegne episcopali, circondato da una piccola corte di coetanei, e le conservava fino al giorno degl'Innocenti (28 dicembre).

Iconografia. - Nell'arte greca e latina S. Nicola è sempre rappresentato con attributi episcopali. Sue caratteristiche sono: tre palle d'oro o tre borse o tre fanciulli, talvolta in una vasca; l'ancora o la nave. Le più comuni figurazioni della sua leggenda derivano dalla versione di Iacopo da Varazze: il santo getta furtivamente le borse di danaro nella camera delle tre sorelle; il viaggio per mare in Terrasanta e la tempesta; protezione miracolosa di naviganti in pericolo di naufragio; tre bambini resuscitati; salvamento di tre condannati a morte.

Bibl.: N. C. Falconius, S. Nicolai Acta primigenia, Napoli 1751; J. Laroche, Vie de St. Nicolas, Parigi 1886; J. Pramarer, er heilige Nikolaus und seine Erehrung, Münsdter 1894; F. Nitti di Vitto, Le pergamene di S.Nicola di Bari, Bari 1901; S. Gaeta, S. Nicolò di Bari, Napoli 1904; Gemma, La cappella delle reliquie di S. Nicolò di Bari, in Bessarione, X (1906), pp. 317-324.