MOSCARDELLI, Nicola

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

MOSCARDELLI, Nicola


Scrittore, nato a Ofena (L'Aquila) il 9 ottobre 1894, morto a Roma il 21 dicembre 1943. Esordì, giovanissimo, su La Voce e Lacerba. Combattente della prima Guerra mondiale, e decorato al valore, fu in seguito critico letterario del Tempo e del Giornale di Roma, e infine collaboratore della Gazzetta del Popolo. Insegnò, negli ultimi anni, letteratura poetica e drammatica nel Conservatorio di S. Cecilia in Roma.

Tutta la sua vasta produzione, che comprende raccolte di liriche (Abbeveratoio, Firenze 1915; Tatuaggi, ivi 1916; Gioielleria notturna, Milano 1918; La mendica muta, Firenze 1920; L'ora della rugiada, Lanciano 1924; Le grazie della terra, ivi 1928; Il canto della vita, Firenze 1939); prose poetiche (L'aria di Roma, Torino 1931; Controluce, Milano 1941); racconti e romanzi (Vita vivente, Milano 1923; I nostri giorni, Foligno 1923; Il sole dell'abisso, Lanciano 1931; La vita ha sempre ragione, Firenze 1934); saggi critici e morali (Anime e corpi, Catania 1932; L'altra moneta, Modena 1933; Dostoievski, ivi 1935; Elogio della poesia, Catania 1937), è ispirata a motivi che, da un crepuscolarismo d'origine pascoliana trascorrendo a un misticismo vagamente cristiano, si elevano, nei momenti migliori (in particolare, nell'ultimo volume di poesie), a un sentimento lirico della sofferenza umana, dell'amore come carità.

Bibl.: L. Tonelli, in L'Italia che scrive, maggio 1930; A. Momigliano, in Corriere della sera, 10 settembre 1931; A. Bocelli, in Nuova Antologia, 16 ottobre 1931; G. Natoli, in L'Italia letteraria, 17 aprile 1932; G. Ravegnani, I contemporanei, 2ª serie, Modena 1936.

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