BOURBAKI, Nicolas

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BOURBAKI, Nicolas

Fabio Conforto

È lo pseudonimo collettivo sotto il quale lavora un gruppo di matematici francesi (H. Cartan, Cl. Chevalley, J. Dieudonné, Ch. Ehresmann, A. Weil ed altri). Dopo aver compiuto i loro studî all'Ècole Normale Supérieure di Parigi, i futuri "bourbakisti" si dedicarono con successo alla ricerca scientifica nel campo delle matematiche, attratti ciascuno da qualche indirizzo particolare; le esperienze fatte nel lavoro personale di ricerca ed acquisite attraverso il contatto con matematici stranieri in viaggi compiuti presso università estere, li persuase del pericolo insito per la matematica nella tendenza a spezzettarsi in tante branche, separate tra loro e parlanti ciascuna un proprio linguaggio, cosicché veniva a perdersi l'unità della matematica come scienza e riusciva praticamente impossibile ad un solo spirito di dominare l'insieme delle matematiche moderne. Per riaffermare appunto l'unità della matematica e permettere ad ogni matematico di seguire in tutta la sua estensione il suo progresso, i "bourbakisti" concepirono un'opera collettiva, intitolata modestamente Èléments de Mathématiques: così sorse il "gruppo Bourbaki". Il nome "Bourbaki", appartenente in realtà a un generale francese, sembra esser nato negli ambienti goliardici parigini.

L'opera del gruppo, che è incominciata ad apparire nel 1939 presso l'editore Hermann di Parigi nella collezione delle Actualités scientifiques et industrielles e della quale sono usciti sinora sei volumi, costituisce un tentativo indubbiamente molto interessante e significativo sia dal punto di vista umano, per la novità di un gruppo di scienziati i quali assumono in solido la responsabilità collettiva sacrificando ciascuno l'amor proprio personale per dar vita ad un matematico leggendario come Bourbaki, sia dal punto di vista scientifico per la tendenza a presentare, nello spirito di un assoluto rigore, l'intero edificio matematico decomposto nei suoi elementi semplici e primordiali, isolando nella matematica quelle "strutture" che sono comuni alle più svariate teorie matematiche. Sotto questo ultimo aspetto, l'opera di Bourbaki non deve essere concepita come una nuova enciclopedia delle scienze matematiche, sibbene come un'opera di sintesi, volta a mettere sistematicamente in luce l'unità profonda che soggiace a tutta la matematica. In armonia con tale veduta, il metodo di esposizione adottato dai bourbakisti è assiomatico ed astratto, dal generale al particolare. Le "strutture" dalle quali Bourbaki prende le mosse sono particolarmente semplici e quindi le meno ricche di proprietà: le singole teorie matematiche si ottengono a partire da esse per differenziazioni successive e per sovrapposizione delle varie strutture. Dalla generalissima "teoria degli insiemi" si passa così da una parte all'"algebra generale" e dall'altra alla "topologia astratta". In tal guisa, l'opera di Bourbaki si inquadra perfettamente nella concezione assiomatica della matematica moderna, della quale essa costituisce una delle espressioni più significative.

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