BARABINO, Nicolò

Enciclopedia Italiana (1930)

BARABINO, Nicolò

Orlando GROSSO

Pittore, nato a Sampierdarena il 13 giugno 1832, morto a Firenze il 19 ottobre 1891. Inscritto fin dal 1849. all'Accademia ligustica di belle arti, nel 1857 vinse la pensione Marcello Durazzo. Si recò a Firenze dove frequentò il cenacolo del caffè Michelangelo, e si legò per affinità spirituale col pittore Muzzioli. Egli amò la pittura tradizionale, aggraziata nella composizione e piacevole nel colore, alquanto scenografica, di buon ricordo settecentesco, e, senza cedere alle innovazioni veristiche, seppe conciliare la tradizione con qualche modernità. Dalle note del suo viaggio a Parigi si sa che ammirò Meissonier, Alma Tadema, ma non comprese bene Manet.

Soprattutto, come era buona tradizione dei pittori liguri, coltivò la decorazione ad affresco e nei quadri restò quasi sempre nell'ambito della pittura storica, disperdendo talvolta le sue doti di colorista e di abile compositore in tele di grande mole. La visione drammatica della Morte di Bonifacio VIII dipinta nel '65 venne ripresa con maggior teatralità nella Morte di Carlo Emanuele I rimasta incompiuta con la morte del B. nel 1891. Degli affreschi della sua età migliore son da ricordare quelli, tra il '73 e il '76, del palazzo Celesia (Pier Capponi, Galileo deriso, e soprattutto i Vespri Siciliani). Sono del 1880 i quattro vasti quadri del palazzo Orsini, Galileo in Arcetri, Volta, Archimede, Colombo deriso.

Nella pittura religiosa iniziò nel '62 l'opera sua, decorando la chiesa di Sampierdarena e quella di S. Margherita. Nel '64 dipinse in S. Giacomo della Costa, nel 1870 a Sestri Levante, poi al santuario di Rapallo, nella parrocchia di Camogli e infine nella chiesa dell'ospedale della duchessa di Galliera: questi affreschi sono fra le sue migliori pitture murali. Per la nuova facciata di S. Maria del Fiore in Firenze, dette i cartoni per le tre lunette in musaico. Ideò con slancio di sentimento immagini della Madonna che ebbero grande voga, specie quella intitolata Quasi oliva speciosa, esposta nel 1887 a Venezia e acquistata dalla regina.

Bibl.: E. De Fonseca, N. B., Firenze 1892; P. Misciatelli, Disegni e bozzetti di N. B., in Vita d'arte, VII (1911), pp. 47-57; A. Venturi, Il Vela e N. B., in Nuova Antologia, 1891, pp. 332-49; A. Vernazza, N. B., Sampierdarena 1906; E. Sapori, B. pittore, Torino 1918; G. Delogu, N. B., Bologna 1928.

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