NICOMEDE II Epifane

Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)

NICOMEDE II Epifane (Νικομήδης Επιϕανης)

M. Borda

Figlio di Prusia II e di Apame re di Bitinia. Nel 167 fu condotto, pare, dal padre a Roma. Assunse il regno nel 149. La sua politica è caratterizzata dall'amicizia con Roma. Morì nel 128 o 120 a. C.

Il ritratto di N., diademato, di profilo a destra, è raffigurato nel dritto di una moneta aurea e di un tetradracma argenteo da lui coniati. La fisionomia volgare del sovrano bitinico, dalle forme adipose, occhi bovini, labbra tumide, naso e mento aguzzi, è colta con crudezza realistica di linguaggio e, al tempo stesso, con semplicità di mezzi. Soltanto nelle ciocche serpeggianti dei capelli è un riflesso del pathos ellenistico. Lo stile di questo ritratto monetale si riscontra in ritratti plastici di ambiente ellenistico della metà del II sec. a. C. o di un decennio posteriori (Alessandro Balas, archetipo 150 circa, Attalo III di Pergamo, archetipo 135 circa).

Bibl.: F. Geyer, in Pauly-Wissowa, XVII, 1936, c. 494-99, s. v. Nikomedes, n. 4; S. Reinach, L'histoire par les monnaies, Parigi 1902, p. 127 ss.; A. Momigliano, in Enc. It., XXIV, c. 793, s. v. Monete: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 519.