BARBANTINI, Nino

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)

BARBANTINI, Nino (Eugenio)

Gino Damerini

Nacque a Ferrara il 5 luglio 1885- Si laureò in giurisprudenza nell'università di questa città, ma abbandonò tosto gli studi giuridici, ai quali non tornò più se non incidentalmente a proposito di questioni che toccavano interessi artistici, per dedicarsi a quelli sull'arte in genere e sull'arte moderna in specie, rimanendo ad essi fedele durante tutta la sua esistenza. Scrittore limpido e garbato, iniziò quando non era ancora uscito dal liceo la sua collaborazione ad autorevoli periodici e fogli quotidiani. Nel 1907 vinse per concorso il posto di direttore della Galleria internazionale d'arte moderna e delle Esposizioni della Fondazione Bevilacqua La Masa in Ca' Pesaro a Venezia.

Queste istituzioni comunali esistevano, allora, soltanto sulla carta ed ebbero vita dalla appassionata intraprendenza del B., tanto che in pochi anni raggiunsero un ascendente e una importanza che fecero della Galleria la maggiore e più significativa del genere in Italia, e delle Esposizioni - iniziate il 26 luglio 1908 - il banco di prova di giovani ancora ignoti (da Gino Rossi a Felice Casorati, da Umberto Boccioni ad Arturo Martini), che tanta e decisiva parte ebbero, in seguito, nel rinnovamento della pittura e della scultura in Italia tra la prima guerra mondiale, e gli anni immediatamente seguenti.

Un altro impulso innovatore fu dato dal B., da Ca' Pesaro ove si era installato, all'arte del vetro di Murano che egli contribuì a liberare dall'infeudamento mercantile, avviandola, nel rispetto della tradizione gloriosa, a forme più in armonia con i bisogni del nostro tempo. Fu chiamato poi (1930) all'ufficio, per lui istituito, di direttore delle Belle Arti della città di Venezia.

Il B., fin dagli anni che seguirono la prima guerra mondiale, a cui egli aveva partecipato come ufficiale volontario degli alpini, fu l'organizzatore, e per così dire il protagonista, di avvenimenti artistici di vasta risonanza, come le memorabili mostre del ritratto dell'Ottocento (1923) a Venezia; del Settecento veneziano (1929) ai Giardini di Venezia; della pittura ferrarese, in Ferrara (1933); dei capolavori del ritratto italiano (1936) a Belgrado e particolarmente quelle di Tiziano (1935) e del Tintoretto (1937) in Ca' Pesaro; e per esse otterme una vasta collaborazione, anche internazionale.

Oltre alla Galleria internazionale d'arte moderna riordinata nel 1921, il B. organizzò in Venezia nel palazzo Rezzonico, sul Canal Grande, acquistato per suo consiglio dal Comune (1931), la Mostra permanente del Settecento veneziano, fra le più ricche che si possano ammirare; il Museo del vetro a Murano (in collab. con G. Lorenzetti, 1927); il Museo dell'Arte Orientale (1922) con le collezioni borboniche assicurate all'Italia dal trattato di Versailles. Curò il restauro e la messa in valore dei palazzi Labia (1934), con i celebri affreschi del Tiepolo, e Farsetti, già sede dell'Accademia dei Granelleschi ed ora del Comune; il sorprendente restauro (1935-1940) del castello ezzeliniano di Monselice per il quale raccolse, grazie al mecenatismo del proprietario, un notevolissimo corredo di capolavori e arredi d'arte medievale e rinascimentale, ecc. A lui si devono anche le basi (1950) del restauro e del ripristino dei monumenti dell'isola palladiana di S. Giorgio Maggiore, ove prese vita, su suo disegno, la Fondazione Giorgio Cini.

Gli scritti del B., agili e ricchi di vivaci impostazioni polemiche e di intuizioni estetiche, ebbero notevole influenza sugli sviluppi degli studi critici dell'arte e sull'arte medesima in Italia dopo la prima e la seconda guerra mondiale. Varia e interessante fu la collaborazione del B. a riviste e giomali, dalla Nuova Antologia al Corriere della Sera, e la quotidiana critica d'arte sulla Gazzetta di Venezia.

Particolare benemerenza il B. si conquistò, inoltre, come direttore delle Belle Arti del Comune, quando, ceduto spontaneamente dai proprietari alla città il settecentesco teatro La Fenice, del Selva, ne promosse e curò (1935) il restauro, rimettendone in piena luce tutta l'armoniosità e dotandolo in pari tempo dal punto di vista scenotecnico in modo che potesse corrispondere all'esigenza dello spettacolo moderno.

Il B. coltivò anche lo studio delle lingue classiche antiche; frutto di questa sua passione letteraria fu - tra l'altro - la traduzione dal latino dell'Octavius di M. Minucio Felice, pubblicata (edizione d'amatore) con una introd. del traduttore da Il Tridente ed. (Venezia 1946).

Morì a Venezia il 12 dic. 1952.

Opere principali: Dei restauri artistici operati in Ferrara l'anno 1905, Ferrara 1905; La Pinacoteca del Comune di Ferrara (con i cataloghi delle gallerie Santini e Canonici), ibid. 1906; L'architettura e l'arte contemporanea, Roma 1907; Per la palazzina di Marfisa, estratto da L'Italia Moderna, Ferrara 1908; L'ambiente e l'atmosfera nella pittura veneziana, Venezia 1909; La Galleria del Duca Francesco Massari Zavaglia a Ferrara (Cat. delle opere),Venezia 1910; Gaetano Previati, Milano 1919; Umberto Moggioli pittore, Roma 1922; Catalogo della Mostra del Ritratto veneziano dell'800, Venezia 1923; La Galleria Internazionale d'arte moderna di Venezia, Milano 1927; Il Settecento italiano. Catalogo generale della mostra e delle sezioni, Venezia 1929; Il mobile italiano del Settecento,in Il Settecento Ital., II, Milano 1932; Catalogo (ragionato) della Esposizione della pittura ferrarese del Rinascimento, Venezia 1933; Donato Bramante, in Celebrazioni Marchigiane, II, Urbino 1935; Mostra di Tiziano (cat.), Venezia 1935; Le porcellane di Venezia e delle Nove,Venezia 1936; La mostra del Tintoretto. Ca' Pesaro 1937 (cat. delle opere, prefazione e commenti), Venezia 1937; La mostra del Ritratto italiano... a Belgrado, Venezia 1938; Dipinti di Bartolomeo Bezzi nel castello Sforzesco...,Milano 1939; Il R. museo orientale di Venezia,Roma 1939; Il castello di Monselice,Venezia 1940; Biennali, Venezia 1943; Giovanni Segantini, Venezia 1945; Mostra delle tre Scuole, Venezia 1947; Giacomo Favretto..., Venezia 1949; Medardo Rosso, in Cat. della XXV Biennale,Venezia 1950; La Fondazione Giorgio Cini in S. Giorgio Maggiore,Venezia 1951; Scritti d'arte inediti e rari,raccolti a cura di G. Damerini, Venezia 1953 (in questo volume, di pp. 390, hanno particolare importanza gli scritti: Tiziano; Paolo Veronese e la pittura di Tiziano; Donato Bramante; La pìttura italiana dell'Ottocento; Baudelaire critico d'arte; Ca, Pesaro; Quindici anni di sodalizio con Gino Rossi. Il libro contiene anche un ampio elenco cronologico di scritti editi e inediti, al quale si rimanda il lettore per più ampie notizie).

Bibl.: B. Berenson, Premessa agli Scritti d'arte... del B., Venezia 1953; G. Damerini, N. B., introduzione, note e cronologia degli Scritti d'arte ...; necrologie e biografie dei giornali d'Italia del 13 dic. 1952; G. Damerini, Ricordo di B., in Il Piccolo [Trieste], 22 apr. 1953.

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