NOËL

Enciclopedia Italiana (1934)

NOËL

Henry Prunières

. Canzone religiosa in volgare, celebrante la nascita di Gesù Cristo. Benché non sia da escludersi che alcuni si siano cantati su melodie espressamente composte per essi, ora è generalmente ammesso che nei noëls, come nei cantici, si deve riconoscere una varietà del genere chiamato in Francia vaudeville o parodia dove si adattano nuove strofe a melodie note, quali inni religiosi p. es. all'ambrosiano Conditor alme siderum sul quale sono intonati numerosi noëls, risalenti a remota antichità, ma anche canzoni profane e danze. I noëls si cantavano in chiesa il giorno di Natale, ma erano soprattutto destinati alle feste private che in quell'occasione si celebravano nelle famiglie, il che spiega in certo modo il carattere gaio, e talvolta anche alquanto irriverente, delle parole.

Vi si ritrovano sempre le medesime allusioni a S. Giuseppe, come nel noël famoso: "Joseph est bien marié - A la fille de Jessé, - C'était chose bien nouvelle - D'etre femme et pucelle, - Dieu y avoit opéré, - Joseph est bien marié". In Germania queste allusioni assumono talvolta forme addirittura scandalose.

Nei noëls si tratta di Maria e di Giuseppe in cerca di un ricovero per la notte, del bue e dell'asino, dell'arrivo dei pastori con i loro rustici doni, dei re magi: il tutto ornato di particolari frizzanti a spese di Giuseppe. Vi si mostra "Ce bon père putatif - D'un air obligeant et doux" che accoglie i doni "sans cérémonie". In alcuni di questi noëls si effonde un'ingenua tenerezza: "O quelle douce merveille - O agréable enfanteau - Sa joue était plus vermeille - Qu'une rose au renouveau".

Il genere dei noëls fiorì in tutta Europa, ma il suo massimo sviluppo si è avuto in Francia, a partire dalla seconda metà del sec. XV. Il loro interesse musicale, come si è visto, è mediocre, essendo essi per la maggior parte adattati ad arie note.

Nel sec. XVII si trovano nelle raccolte di cantici quali La Philomèle Séraphine, La pieuse Allouette, la Dépouille d'Egypte, press'a poco tutti i motivi sui quali si eantano i noëls di quell'epoca; come più tardi, nel sec. XVIII, le raccolte dell'abate Pellegrin e la grande raccolta detta di S. Sulpizio forniscono la musica di quasi tutti i noëls il cui testo era diffuso attraverso le stampe popolari di Troyes e di Parigi, col titolo consacrato di La grande Bible des noëls. Si tratta soprattutto, a quell'epoca, di arie tratte dalle opere di Lulli e dei suoi successori.

I noëls offrono dunque un interesse quasi esclusivamente letterario. Ve ne sono senza dubbio alcuni che attestano un'ispirazione popolare e hanno dovuto essere composti, nelle remote campagne, da quegli umili artigiani o contadini che hanno fornito la più gran parte del folklore: il loro lavoro è piuttosto di adattamento che di creazione; si tratta di variazioni fatte su temi tradizionali, i versi, e perfino intere strofe, derivando da canzoni più antiche.

Tuttavia la maggior parte dei noëls, perfino quelli in dialetto, sono prodotto di scrittori colti. La loro ingenuità è voluta, e il genere stesso consentiva le allusioni maliziose di cui il pubblico si compiaceva. Occorre infatti rammentare che si tratta per lo più di canzoni da veglia e che la musica proveniva spesso da canti conviviali.

Tale carattere è soprattutto intenso nei noëls di maître Mithou nel sec. XVI, di François Colletet nel XVII, di Piron e di Bernard de la Monnoie nel XVIII. I noëls borgognoni di quest'ultimo godettero grande voga. Sono altresì da ricordare, nel sec. XVII, i noëls provenzali di Saboly. Anche l'abate Pellegrin ne scrisse un buon numero. In Germania lo stesso Lutero non disdegnò di comporne, e i Christmas Carols, in Inghilterra, ebbero una voga che non è ancora spenta ai nostri giorni. I compositori francesi del Rinascimento, quali Josquin Després, J. Areadelt, C. Jannequin G. Costeley, F. E. Du Caurroy, trattarono il noël in forma di canzone polifonica. Nei secoli XVII e XVIII gli organisti, e soprattutto N. Lebègue, N. Gigault, J.-F. Dandrieu, scrissero pezzi variati su temi di noëls; Marc-Antoine Charpentier ne scrisse parecchi per orchestra, e il Nodot per flauti e zampogne, in stile pastorale. Si ebbero perfino degli adattamenti di noëls per violino, i quali ebbero grande successo. I noëls: Il est né le divin enfant; Chantons, je vous prie; Noël pour l'amour de Marie; Où s'en vont ces gais bergers; Pastre, pastresso..., si cantano in Francia tuttora nelle chiese e in famiglia, alla vigilia di Natale.

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