Bobbio, Norberto

Dizionario di filosofia (2009)

Bobbio, Norberto


Filosofo italiano del diritto e della politica (Torino 1909 - ivi 2004). Formatosi con Solari, fu prof. di filosofia del diritto nelle univ. di Siena (1938), Padova (1940) e Torino (1948), dove poi insegnò filosofia della politica fino al 1984. Venne nominato senatore a vita della Repubblica (1984) e diresse a lungo la Rivista di filosofia (dal 1945). Dopo i primi lavori dedicati a problemi specifici di filosofia e teoria generale del diritto (Scienza e tecnica del diritto, 1934; L’analogia nella logica del diritto, 1938), ma anche alle correnti fenomenologiche ed esistenzialistiche, dalla seconda metà degli anni Cinquanta l’ampia produzione di B. è rimasta complessivamente fedele a un’impostazione filosofica neopositivistica, analitica e critica verso il giusnaturalismo. Le esigenze metodologiche di rigore, chiarezza e concretezza, che sono state il motivo dell’accostamento di B. alla filosofia analitica, hanno orientato sistematicamente la sua riflessione, divenendo, attraverso questa, uno dei punti di riferimento più fecondi della filosofia giuridica e politica italiana. In questa prospettiva metodologica B. approfondisce, sul terreno della filosofia del diritto, sia la ricerca del concetto sia quella del valore del diritto stesso. In entrambe per B. svolge un ruolo essenziale la distinzione tra fatti e valori; distinzione che, in relazione al concetto di diritto, rappresenta uno dei principali legami con il positivismo giuridico e in particolare con la dottrina pura di Kelsen. In vari scritti (Studi di teoria generale del diritto, 1955; Teoria della norma giuridica, 1958; Teoria dell’ordinamento giuridico, 1960; ecc.) B. delinea una teoria normativistica del diritto, nella quale, al di là dello stesso modello kelseniano, ricevono approfondimento e sviluppo i problemi della natura proposizionale delle norme, della loro tipologia e della coerenza e completezza dell’ordinamento nel suo complesso.Tuttavia, a partire dalla fine degli anni Sessanta, pur ribadendo i principali motivi della sua riflessione, B. ha elaborato una teoria funzionalistica del diritto a integrazione della teoria strutturale di Kelsen (fondamentale la raccolta Dalla struttura alla funzione, 1977, innovativa rispetto agli Studi per una teoria generale del diritto, 1970). Con tale teoria ha inteso delineare un’immagine del fenomeno giuridico adeguata alla società contemporanea e allo Stato sociale, dove il diritto non è più configurabile come mero ordinamento coercitivo volto a scoraggiare e reprimere gli atti indesiderabili, ma presenta anche una «funzione promozionale», incoraggiando e premiando, attraverso «sanzioni positive» e incentivi, quelli socialmente desiderabili. Come filosofo politico ha affiancato a una vasta produzione storiografica (su Cattaneo, Hegel, Gramsci; importanti sono soprattutto gli studi Da Hobbes a Marx, 1965, e Thomas Hobbes, 1989) e teorica (Il problema della guerra e le vie della pace, 1979; Stato, governo, societa, 1985) l’impegno teso alla realizzazione dei valori del socialismo nel contesto istituzionale liberaldemocratico. Con N. Matteucci ha diretto il Dizionario di politica (1976). Nel 1997 ha pubblicato l’Autobiografia (a cura di A. Papuzzi).

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