NORIMBERGA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

NORIMBERGA

H.P. Autenrieth

(ted. Nürnberg; Norenberc, Nurenberc nei docc. medievali)

Città della Germania meridionale (Baviera), nella media Franconia, lungo il corso del fiume Pegnitz.Non si conosce con certezza l'origine del nome di N., che potrebbe derivare da Burg des Noro oppure, con più probabilità, da Felsenburg. Il primo documento sulla storia della città è relativo a una dieta tenuta nel 1050 dall'imperatore Enrico III (Nürnburger Urkundenbuch, 1959, nr. 9). Da allora tre elementi di forza determinarono lo sviluppo di N., libera città dell'impero: i re o gli imperatori di Germania, i burgravi e il consiglio cittadino. I sovrani salici e svevi crearono nella Franconia orientale un demanio della Corona, insieme a un possente castello; N. inoltre ospitò in seguito per lunghi soggiorni numerosi sovrani che, come è noto, non avevano una residenza fissa.Dal 1192 il burgraviato di N. passò agli Hohenzollern, i quali si annetterono il circostante territorio francone (in seguito margraviato di Ansbach-Bayreuth) e, dal 1415, anche la marca di Brandeburgo.Nonostante il reggente imperiale, l'importanza della città crebbe: nel 1112 le vennero concessi diritti di dazio; nel 1219, con il c.d. Grosser Freiheitsbrief di Federico II di Svevia, N. ottenne garanzie di carattere economico, sebbene non di piena autonomia; nel 1256, per la prima volta, si formò un consiglio patrizio che in seguito, con la fine del dominio svevo, ebbe nelle proprie mani il destino della città (Nürnburger Urkundenbuch, 1959, nrr. 178, 369); nel 1313, inoltre, N. ottenne importanti privilegi da Enrico VII; a partire dal 1315 allacciò rapporti particolarmente stretti con Ludovico il Bavaro (Nürnberg, 1971, pp. 33-34, 39); subito dopo la morte del sovrano il consiglio passò al partito dei Lussemburgo, per la precisione a Carlo IV, cui la città dovette il suo maggiore sviluppo.Nel 1356, con la Bolla d'oro, Carlo IV stabilì che tutti gli imperatori tedeschi dovessero tenere la loro prima dieta a N. (MGH. Const., XI, 1992, pp. 626-629), regola alla quale si attennero tutti i sovrani fino a Massimiliano I d'Asburgo (1508-1519).La fortezza imperiale e quella ducale (distrutta nel 1420) si trovavano sulla collina, l'una accanto all'altra, ma separate.Nel 1423 il futuro imperatore Sigismondo (1433-1437) assegnò la custodia perpetua del tesoro imperiale alla città - dove rimase, prima di essere trasferito a Vienna, fino al 1796 - e nel 1424, con la canonizzazione del santo patrono locale, Sebaldo, N. raggiunse nuova grande potenza.Il crescente benessere di N. fu dovuto alle molteplici attività artigianali e in particolare alla lavorazione del metallo. Tuttavia, dopo la fallita insurrezione del 1349, agli artigiani venne interdetta ogni forma di partecipazione politica, sicché N. fu l'unica città tedesca in cui non furono mai ammesse corporazioni. Il secondo elemento che determinò la fortuna di N. fu il grande sviluppo del commercio, appannaggio delle famiglie patrizie, in particolare quello che da Venezia, passando per N., giungeva in Olanda.N. apparteneva alla diocesi di Bamberga, ma, come in altre città libere, il ruolo svolto dai vescovi fu solo secondario; è significativo che il governo civile della città nel 1525 scegliesse di abbracciare la Riforma luterana.Il nucleo antico (Altstadt) si compone di tre elementi considerevoli: il castello sulla collina, la Sebalder Stadt, su un pendio verso S fino al fiume Pegnitz, e infine la Lorenzer Stadt, in posizione pianeggiante a S del fiume. La Sebalder Stadt si costituì come insediamento irregolare intorno a un centro religioso e a uno profano: la Peterskapelle, luogo di sepoltura del patrono Sebaldo e meta di pellegrinaggio a partire dal 1070, e la corte regia, ubicata sul luogo della più tarda chiesa di St. Egidien. Nella Lorenzer Stadt è possibile riconoscere una planimetria ovale, con alcuni tracciati stradali disposti in modo regolare in direzione E-O. Il centro laico era costituito da una corte regia sul luogo della successiva chiesa di St. Jakob, mentre il centro ecclesiastico era rappresentato da una cappella che precedette il St. Lorenz.La prima e la seconda cinta fortificata - di quest'ultima, databile al 1250 ca., si conservano tratti murari, il Weisser Turm e il Laufer Schlagturm - avevano protetto le due parti della città ancora distinte. L'ultima cinta difensiva, che le riunì al suo interno, venne iniziata all'epoca di Ludovico il Bavaro e conclusa nel 1452; sotto Carlo IV vi fu inclusa anche l'area di inondazione del Pegnitz. Al centro della nuova più estesa città venne collocato il mercato principale e, in seguito a una rivolta contro gli ebrei, sul luogo dove sorgeva una sinagoga fu eretta la Frauenkirche.Tra le opere architettoniche di N., ruolo dominante spetta a una costruzione a carattere civile: il complesso del castello o, più esattamente, dei castelli, il cui elemento di maggiore importanza è rappresentato dalla fortezza imperiale a O. La storia architettonica dei complessi fortificati della città è stata di recente oggetto di revisione: nella letteratura più antica si era ipotizzato che a E si trovasse il castello salico, a cui sarebbe appartenuta la c.d. torre pentagonale (Alt-Nürnberg) collocata al centro dell'intero impianto, oggi però considerata opera dei primi burgravi della famiglia sveva e successiva al 1192 (Arens, 1986). Nuovi scavi condotti nel 1990-1991 hanno accertato che a O si trovavano parti di epoca anteriore al periodo svevo; i provvisori resoconti di scavo (Friedel, 1992) hanno individuato tre fasi saliche e una sveva, mentre non è stata chiarita l'appartenenza di un piccolo edificio, forse in legno, a pianta circolare con abside (Friedel, 1995).Sicuramente sveva è la cappella doppia del castello (unico edificio risparmiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale), in cui è singolare la combinazione tra una torre del coro (Heidenturm) e una tribuna occidentale, a essa connessa, nella cappella superiore. Gli ambienti inferiore e superiore, con volte a crociera semplice poggianti su quattro sostegni, sono collegati tra loro tramite un'apertura nella campata centrale. Colpisce la differenza tra l'ambiente inferiore, (Margarethenkapelle), basso e buio, e quello superiore (Kaiserkapelle), alto e più luminoso, con le quattro snelle colonne grigio chiaro di importazione o comunque ricavate da materiale importato. Per la datazione vengono suggerite cronologie diverse: da una conclusione dei lavori nel 1183 (Bachmann, 19613) a una data oscillante tra il 1200 e il 1220 (Friedel, 1992), ma nessuno dei documenti che attestano i numerosi soggiorni di Federico I Barbarossa può essere posto in relazione diretta con una qualche attività costruttiva; poco specifica è la notizia secondo la quale l'imperatore nel 1183 avrebbe ospitato in palacio Nurenberc una delegazione proveniente da Alessandria (Nürnburger Urkundenbuch, 1959, nr. 88).Soltanto nella seconda metà del sec. 13° sorse il Sinwellturm, a pianta circolare, mentre a partire dal 1377 venne innalzato il Lungisland, l'alta torre di guardia.Degli edifici sacri di N., le due chiese di St. Sebald e di St. Lorenz dominano oggi il profilo della città vecchia. Un peso significativo nell'aspetto generale della città dovette avere nel Medioevo il complesso del monastero di St. Egidien, fondazione regia di Corrado III (1138-1152), il quale nel 1140 o nel 1146 vi chiamò monaci irlandesi da Ratisbona. La chiesa - una basilica a tre navate, con copertura piana, transetto e facciata a due torri - venne sostituita dopo l'incendio del 1696 da un nuovo edificio, ne rimase in piedi solamente la Euchariuskapelle, una Hallenkirche a due navate del 1220-1230.La chiesa di St. Sebald, luogo di sepoltura del santo, venne costruita dal 1230 ca. al 1256 sul luogo di una più antica cappella dedicata a s. Pietro. Con il doppio coro, la doppia cripta e le due torri occidentali, St. Sebald si ispira chiaramente al duomo di Bamberga, con cui condivide anche numerosi elementi, come mensole e capitelli di impronta cistercense, derivati dal vicino monastero di Ebrach. Per altri motivi, come la tribuna al di sopra del coro occidentale, il c.d. Engelschor, o il triforio della navata, non sono stati individuati modelli precisi.Nella parte sud della città, la chiesa di St. Lorenz venne iniziata alla fine del sec. 13° e la sua costruzione si protrasse per poco meno di un secolo. Alla facciata, conclusa da due torri articolate in modo semplice, si addossa un altrettanto semplice corpo longitudinale, che risulta essere sostanzialmente opera della prima metà del 14° secolo. Dopo il 1353 la parte centrale della facciata venne ornata da un portale con stipiti dalla ricca decorazione figurata. Al 1360 ca. risale invece il grande rosone.Tra il 1349-1352 e il 1358 Carlo IV fece erigere, presso il mercato principale, la Frauenkirche (in precedenza denominata Mariensaal), con funzioni di chiesa palatina, dipendente dai Canonici di s. Agostino provenienti dal quartiere della città nuova di Praga. La chiesa, a tre navate, di dimensioni modeste (od. parrocchiale cattolica Unsere Liebe Frau), si articola, primo esempio in Franconia, secondo la tipologia della Hallenkirche, poi molto diffusa nel corso del Trecento. La facciata, rivolta verso il mercato, presenta una ricca ornamentazione ed è provvista di un atrio a due piani con tribuna che affaccia verso l'esterno. Gli aspetti architettonici e quelli scultorei della Frauenkirche risentono degli influssi del cantiere di Peter Parler, formatosi a Schwäbisch Gmünd e attivo a Praga, o addirittura vengono attribuiti allo stesso artista.Un'analoga dipendenza si può cogliere anche nella nuova possente costruzione del coro orientale della chiesa di St. Sebald, del 1361-1379, anch'esso concepito come ambiente 'a sala', che rimanda al duomo di Schwäbisch Gmünd, alla Heiligkreuzkirche e alla Frauenkirche di Esslingen, entrambe nel Baden-Württemberg, e alla chiesa cistercense di Zwettl. Il contrasto tra l'ampio e alto coro e la stretta navata tardoromanica è di grande effetto. A meno di ottant'anni di distanza, anche il coro del St. Lorenz si rivelò insufficiente ad accogliere il clero e, tra il 1439 e il 1477, gli architetti Konrad Heinzelmann, Konrad Roritzer e Jakob Grimm eressero un grande coro 'a sala' tardogotico, caratterizzato dalla presenza di una tribuna perimetrale continua e dalla complessa volta a reticolo.La Jakobskirche, appartenuta all'Ordine Teutonico, presente a N. dal 1209, consta di un coro del sec. 14°, mentre la navata è quattrocentesca. I Francescani si insediarono a N. nel 1224, ancora vivo il santo, ma la loro chiesa è andata perduta, al pari di quella degli Eremiti di s. Agostino, giunti a N. nel 1255; nel 1275-1276 si stabilirono nella città i Domenicani, del cui convento si sono conservate solo alcune parti del chiostro, mentre è totalmente scomparsa la chiesa dei Carmelitani, insediati a N. nel 1287. La chiesa di St. Katharina, consacrata nel 1297 e appartenuta alle Domenicane giunte in città nel 1295, appare oggi in rovina, mentre la chiesa di St. Klara, acquisita dalle Clarisse alla fine del sec. 13°, permette ancora di avere un'idea dell'edificio originario (coro del 1270 ca., navata dei secc. 14°-15°). La chiesa e parte dei due chiostri appartenuti all'antica certosa, fondata nel 1380, sono oggi inglobati nel Germanisches Nationalmuseum. Tra le chiese degli ospedali è andata distrutta nel 1944 quella dello Heilig-Geist-Spital, in cui era custodito il tesoro imperiale, mentre si conserva ancora quella di St. Martha.Il più importante tra gli edifici profani, accanto al castello e alle fortificazioni della città, è l'antico Rathaus, del 1332-1340, una costruzione in laterizio intonacato, con al piano superiore una delle più grandi sale dell'epoca (l'attuale è una ricostruzione). Un imponente complesso di architettura profana è quello dello Heilig-Geist-Spital, costruito tra il 1331 e il 1339 e ampliato nel 1511-1527.La storia degli edifici di abitazione di N. conosce la tipologia della casa-torre in pietra coronata da merli - di cui si è conservato il Nassauerhaus, con tre piani superiori (1421-1427) -, ma per la maggior parte gli edifici sono in Fachwerk, con un piano terreno in blocchi di arenaria.Quasi tutti gli edifici della città, gravemente danneggiati nel corso dei bombardamenti del 1944-1945, vennero in seguito ampiamente ricostruiti e integrati.Sono testimonianze di scultura romanica la decorazione architettonica della cappella del castello, della fine del sec. 12°, e i capitelli duecenteschi nella chiesa di St. Sebald. Con i lavori di trasformazione di quest'ultima, a partire dal 1309, ebbe inizio una ricca produzione di sculture gotiche. Una prima bottega, guidata dal Maestro di St. Katharina, realizzò i tre portali figurati, i cui modelli sono da rintracciare a Strasburgo, Magonza e Worms. Alla seconda bottega si devono, intorno alla metà del sec. 14°, un quarto portale e una serie di figure all'interno. In quest'epoca vennero compiute anche le sculture nella chiesa di St. Lorenz e nella Frauenkirche, nonché il monumento funebre di Konrad Gross nello Heilig-Geist-Spital. Il c.d. Schöner Brunnen ('bella fontana'), sulla piazza del mercato principale, rappresenta l'ultimo manufatto eminente della produzione di questo cantiere: la fontana, realizzata tra il 1370 e il 1396 (le figure conservate si trovano al Germanisches Nationalmus., l'originale venne sostituito nel 1898-1902 da una copia), consta di quaranta elementi scolpiti articolati su una sorta di guglia (altezza m 19 ca.), realizzata in pietra, a più piani decrescenti con pinnacoli. Dal punto di vista iconografico, alla serie consueta di soggetti storicoteologico-filosofici (profeti, evangelisti, Padri della Chiesa, Arti liberali), si aggiungono anche i sette principi elettori, che a N. spesso simboleggiano il rapporto con l'imperatore e con l'impero.Dopo le grandi realizzazioni scultoree dei cantieri architettonici, nel Quattrocento venne realizzato un gran numero di altari e di singole statue, tra cui i c.d. Nürnberger Tonapostel, attualmente conservati alla Jakobskirche e al Germanisches Nationalmus., e una serie di figure di apostoli in terracotta, che rappresentano un noto esempio del weicher Stil del 1420 circa. Per le opere in legno possono essere ricordate la grande croce trionfale (1400 ca.) nel St. Lorenz e la Madonna in una corona di raggi (1425-1430) su un pilastro nella chiesa di St. Sebald.La tecnica della fusione in metallo fu peculiare della città: uno dei primi maestri noti, Hermann Kessler, è da porre in relazione con la Feuerglocke ('campana del fuoco'), della prima metà del sec. 14°, in St. Lorenz; nel 1380 sorse lo Hanselbrunnen nello Heilig-Geist-Spital (l'originale è nel Germanisches Nationalmus.), mentre nel 1430 fu realizzato nel St. Sebald un fonte battesimale riscaldabile. Come è naturale, nella ricca N. non mancarono manufatti realizzati in oro e argento, dalle teste-reliquiario del Trecento alla cassa per il corpo di s. Sebaldo (1391-1397), a quella per il tesoro imperiale, del 1438-1440 (Kohlhaussen, 1968).Ricchissimo è il patrimonio conservato di pittura su vetro, dovuto alla committenza di importanti famiglie patrizie e di alcuni imperatori. Della produzione del sec. 13° sono sopravvissute soltanto alcune vetrate nella parrocchiale di Henfenfeld, nei dintorni della città; per il sec. 14° vanno ricordate quelle della Frauenkirche (Bamberga, Diözesanmus.), oltre al grande rosone della chiesa di St. Lorenz (1360 ca.). Con la costruzione del coro di St. Sebald, dal 1379 al 1396, la produzione di vetrate fu incrementata e la bottega che le realizzò, guidata da un maestro "Heinrich, glaser, capitaneus" (Gümbel, 1907, p. 60), risentì dell'influenza del cantiere di Praga; a tale cerchia appartengono anche le pitture su vetro nella chiesa di St. Martha. Parte delle vetrate nella navata della chiesa di St. Lorenz risale alla fine del sec. 14°, mentre quelle del coro vennero iniziate nel 1453 dal maestro Conrad di Ratisbona.Tra le più antiche opere di pittura su tavola vanno annoverati un piccolo altare-reliquiario, oggi al Germanisches Nationalmus., un altare dedicato a s. Chiara, del 1360 ca., anch'esso al Germanisches Nationalmus., e il grande altare della chiesa di St. Jakob, del 1370 circa. Fino alla metà del sec. 15° è possibile riconoscere nella pittura di N. influssi boemi: per es. il fondo oro dal quale emergono le figure realizzate con colori luminosi, come nella tavola forse appartenente all'altare della Frauenkirche, datata al 1410 ca. , oggi al Germanisches Nationalmus., oppure nell'altare commissionato dalla famiglia Imhoff, del 1420 ca. (diviso tra la chiesa di St. Lorenz e il Gemanisches Nationalmus.). Anche la più significativa personalità della metà del secolo, il Maestro del Tucheraltar, oggi nella Frauenkirche, appartiene ancora a questa tradizione.In quanto alla pittura murale, di più modesto significato, nel coro della chiesa di St. Sebald si conserva una grande pittura della fine del sec. 14° raffigurante S. Paolo tra i giudei. Un'altra immagine, oggi perduta, interessante per l'iconografia, si trovava nella Moritzkapelle: essa mostrava quattro scene della Storia della giovinezza del re Venceslao, figlio di Carlo IV, strutturate secondo lo schema delle vite dei santi e realizzate quando il re era in vita (Kehrer, 1912).Un certo interesse riveste anche l'arte del tessuto, che fiorì a N. dal tardo sec. 14°, fino a che fu soppiantata, nel 1500, dalla concorrenza fiamminga (Wilckens, 1965; 1991).

Bibl.:

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