Nuca

Enciclopedia Dantesca (1970)

nuca

Bruno Bernabei

Ricorre solo in If XXXII 129 'l sovran li denti a l'altro pose / là 've 'l cervel s'aggiugne con la nuca.

Diverso dal significato oggi corrente (cioè " parte posteriore del collo ") è quello originario della parola (dal latino medievale nucha, tratto dall'arabo nukhā, " midollo spinale "), entrata nella terminologia anatomica latina durante la seconda metà del sec. XI con la traduzione che il medico cartaginese Costantino Africano, maestro presso la Scuola salernitana, fece della " Pantegni " di ‛Alī ibn al-‛ Abbās. È appunto con il valore di " midollo spinale ", l'unico corrente ai suoi tempi, che D. adopera il vocabolo. Infatti, dovendo designare la parte posteriore del collo, D. si serve di cervice (Pg XI 53) o della locuzione nodo / del collo (If XXX 28-29).

Bibl. - B. Nardi, " Là 've 'l cervel s'aggiugne con la nuca ", in " Studi d. " XXI (1937) 157-165, poi in Nel mondo di Dante, Roma 1944, 249-257.