nuraghe Tipo di monumento preistorico diffuso in
La civiltà nuragica comprende quell’insieme di aspetti culturali che caratterizzano la Sardegna tra la metà del 2° millennio e la metà del 1° millennio a.C. Deriva il proprio nome dal n. ed è attribuibile agli indigeni dell’isola, per i quali l’ipotesi di un’origine iberica trova parziale conferma in indizi di natura archeologica e in relitti linguistici sopravvissuti nella toponomastica. Accanto ai n. le più caratteristiche testimonianze archeologiche di questa civiltà sono costituite dalle cosiddette tombe dei giganti (sepolcri monumentali a corridoio e piccola cella preceduti da una facciata a emiciclo e da una stele centrale) e dai templi a pozzo (strutture ipogee, talora comprese in recinti, con scale d’accesso al vero e proprio pozzo) che attestano un culto delle acque. Particolare sviluppo ebbe la lavorazione dei metalli (inizio 1° millennio a.C.), come dimostrano i numerosi bronzetti votivi, raffiguranti animali, mostri e guerrieri; la produzione ceramica è d’impasto, decorata a impressione o a incisione, con motivi geometrici.
Il quadro che emerge è quello di una società preurbana organizzata per piccoli nuclei territoriali, egemonizzata da una aristocrazia guerriera, fondata sulla pastorizia, sull’agricoltura e su forme di economia predatoria. Ebbe contatti con