OIRATIA

Enciclopedia Italiana (1935)

OIRATIA (Oiratija, A. T., 103-104)

Giorgio Pullè

La provincia autonoma degli Oirati, la quale misura 93.800 kmq. di superficie, è inclusa nella regione (kraj) della Siberia Occidentale e confina con la Mongolia e la Repubblica del Tannu-Tuva. È regione montuosa e occupa parte del sistema dell'Altai, là dove questo forma il margine del ripiano mongolico; vi sono numerose catene, che diramano in ogni direzione e raggiungono altitudini medie di 3000 m., mentre alcune cime si spingono sino ai 4000 m.; frequenti sono perciò i ghiacciai, che, unitamente alle abbondanti nevicate, alimentano una ricca idrografia, rappresentata dal Katun′ e dalla Bija, la quale esce dallo splendido Lago Telečkoe e affluisce all'Ob. Il clima è rigido con medie invernali oscillanti fra i −13° e i −16°, e l'estate fresca, con medie da 16° a 18°. La vegetazione forestale è abbondante, sopra tutto sulla destra del Katun′, dove si hanno densi boschi di cedri siberiani e di abeti; altrove è la consueta mescolanza di conifere, betulle e pioppi; nella zona più propriamente alpina, oltre il limite della vegetazione arborea, il paesaggio assume l'aspetto caratteristico della tundra. Il terreno è in generale poco fertile, con prevalenza di paludi e praterie acquitrinose; inoltre la vegetazione, e quindi in misura maggiore la coltivazione, sono ostacolate dai venti asciutti e forti, che soffiano dalla Mongolia, limitando il periodo vegetativo. Tuttavia la sterilità di alcune zone è stata corretta per mezzo dell'irrigazione artificiale. L'area utilizzata per la coltivazione dei cereali, lino, canapa, patata, non supera per ora il 10% dell'intera superficie, perciò la produzione è insufficiente al consumo interno; ma non è sempre facile, per la difficoltà delle comunicazioni, importare tutto il fabbisogno.

La popolazione, la quale ammonta a 117.000 ab., è formata per la metà da Russi, discendenti in parte da Vecchi credenti (raskolniki), rifugiatisi nella regione dopo il 1761; e da Oirati, popolo d'origine mongolica, ma molto misto con elementi turchi, ricordato, sino dall'epoca di Genghiz khān, sotto il nome di Oirud. La vera colonizzazione del paese s' iniziò nel secolo XIX, ma attraverso contrasti continui e spesso violenti fra coloni e indigeni. La nuova organizzazione politica ha eliminato tale stato di disordine, e inoltre è vanto del nuovo regime russo l'avere migliorato la condizione sociale degli Oirati, sino a ora analfabeti per il 98%, abituati a vivere in capanne coniche coperte di scorza d'alberi, con un'apertura superiore per lo sfogo del fumo. Occupazione principale degli abitanti dell'Oiratia è l'allevamento degli animali domestici, da cui traggono i mezzi di sostentamento; importante è la preparazione del kumys, latte di giumenta fermentato. Buon cespite costituiva anche la caccia agli animali da pelliccia, ma la distruzione dei rifugi ne ha diminuito fortemente il numero. Caratteristica è la caccia al cervo maral, il cui trofeo è usato in Cina come talismano. L'industria ha carattere puramente domestico. Centro amministrativo è Oirat-Tura (già Ulala; 10.000 ab.); la provincia è divisa in 10 rajony o distretti con 117 sovieti rurali (1933).

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