Hansson, Ola

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Scrittore svedese (Hönsinge 1860 - Büyükdere, İstanbul, 1925). Nelle prime raccolte liriche, Dikter ("Poesie", 1884) e Notturno (1885), evocò con grande sensibilità e nuova libertà formale il paesaggio della Scania natale. La lezione del decadentismo europeo è avvertibile nella prosa raffinata di Sensitiva amorosa (1887), serie di schizzi erotici ispirati a un mistico estetismo che suscitò grande scandalo, tanto da indurlo ad abbandonare la patria. L'influenza di F. Nietzsche lo portò a una esaltata fede in una rinascenza germanica attraverso il trionfo di una aristocrazia contadina: Ung Ofegs visor ("I canti del giovane Ofeg", 1892) e il romanzo Resan hem ("Il ritorno a casa", 1895). Tornò poi alla primitiva fonte di ispirazione nel libro di ricordi Rustgården ("La tenuta del cavaliere", 1910) e nelle raccolte liriche Det Förlovade land ("La terra promessa", 1906), Nya visor ("Nuove canzoni", 1907), På hemmets altare ("Sull'altare della patria", 1908); Svartkonsten ("Negromanzia", 1911). Notevole la sua produzione saggistica, in svedese e in tedesco, e la sua attività di mediatore culturale tra la Scandinavia e la Germania.

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