Oritteropo

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

oritteropo

Giuseppe M. Carpaneto

Un puzzle di Mammiferi

fig.

L’oritteropo, detto anche formichiere africano, è l’unico rappresentante vivente dell’ordine dei Tubulidentati, esclusivo dell’Africa tropicale. Notturno e silenzioso, vive sia nelle foreste sia nelle savane alberate, dovunque esistano termitai e formicai (v. fig.). Il suo aspetto insolito potrebbe far pensare a uno strano incrocio fra un maiale, un canguro e un formichiere. Le sue origini sono assai antiche e misteriose

Uno dei Pokémon?

Vedendo il disegno di un oritteropo, molte persone potrebbero pensare a uno scherzo: una bestia immaginaria da cartoni animati giapponesi della serie dei Pokémon, in cui l’artista si è divertito a unire pezzi del corpo di animali diversi. Altrimenti, vedendo una foto, si potrebbe pensare a un inverosimile ibrido nato dall’incrocio tra più specie: insomma, un autentico ‘bastardo’, con il muso e il corpo di un maiale, le orecchie di un coniglio, la coda di un canguro e la lingua di un formichiere! Quest’ultima, lunga, viscida ed estroflettibile, farebbe pensare a un parente dei formichieri dell’America Meridionale, ma neanche questo è vero perché la forma della lingua rappresenta un fenomeno di convergenza tra animali che, avendo gli stessi costumi alimentari, hanno prodotto un organo assai simile.

In realtà, l’oritteropo è uno dei Mammiferi africani più antichi, diretto discendente dei Condilartri, un gruppo che si è originato nel continente africano verso la fine dell’Era Mesozoica. In termini evolutivi, le relazioni di parentela più strette l’oritteropo le trova con altri Mammiferi bizzarri come lui e ugualmente relitti di epoche passate, come i toporagni elefante, gli iraci, le sirene, e gli elefanti stessi. Infatti, gli studi sul DNA hanno dimostrato che questi animali, pur essendo assai diversi come aspetto e per stile di vita, sono separati da una distanza genetica relativamente bassa.

Un fantasma nella notte

Quante persone, di ritorno da un safari fotografico oppure da una visita in un parco nazionale africano, possono dire di aver visto un oritteropo? La maggior parte dei viaggiatori che amano osservare gli animali in natura non ha la più vaga idea di che cosa sia questo strano animale, come anche la maggioranza degli Africani che risiedono nei grandi centri abitati. Infatti, l’oritteropo non si vede mai, anche se è presente in quasi tutta l’Africa. A parte le zone desertiche, questo animale frequenta tutti i tipi di foresta, boscaglia, macchia e savana, purché abbondino della sua principale risorsa alimentare: le termiti e le formiche. Data la sua grossa mole (è lungo circa 1,5 m e pesa fino a 60 kg), consuma una grande quantità di questi insetti sociali e ha quindi un ruolo di controllore delle loro popolazioni. La sua attività si svolge esclusivamente nelle ore notturne e possiamo solo immaginare la sua sagoma grottesca e scarsamente illuminata dalla luna, con il dorso incurvato e le lunghe orecchie, mentre si aggira di termitaio in termitaio e scava con le grosse unghie seminando il terrore nel popolo degli insetti. In rari casi, percorrendo con una vettura fuoristrada le piste che attraversano la foresta, può avvenire un fugace incontro con questo fantasma solitario mentre i suoi occhi spaventati riflettono la luce dei fari.

Magia e gastronomia

L’aspetto bizzarro dell’oritteropo e la sua vita nascosta hanno da sempre colpito la fantasia degli africani tanto che lo hanno associato alla stregoneria. Le robuste unghie di questo animale vengono usate dagli stregoni per fare disegni sul terreno e gettare il malocchio su una famiglia. Il contenuto del suo stomaco, che essendo pieno di formiche semidigerite emana un odore nauseabondo, veniva gettato nell’acqua potabile di un villaggio nemico, con l’idea di seminare morte o malattie. Ma tutto ciò non toglie a questo animale il suo valore gastronomico per molte popolazioni africane. Per catturare un oritteropo nelle sue profonde e labirintiche gallerie, i Pigmei si fanno legare con una corda e poi si avventurano nell’antro armati di machete. Ucciso l’animale, ritrovano l’uscita grazie alla corda, un po’ come Teseo nel palazzo del Minotauro.

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