Ostenda

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(fr. Ostende; fiammingo Oostende) Città del Belgio (69.175 ab. nel 2008), nella prov. della Fiandra occidentale, posta a circa 110 km da Bruxelles, sulla costa del Mare del Nord, in un’insenatura naturale che ha favorito lo sviluppo di un notevole scalo portuale. Quest’ultimo svolge una significativa attività commerciale (acquisto di materie prime ed esportazione di beni alimentari) e peschereccia (pesca d’alto mare e coltura di ostriche) e, come base dei servizi di navigazione tra Belgio e Gran Bretagna (Dover), è scalo di navi passeggeri di rango internazionale. Sede di industrie cantieristiche, meccaniche, alimentari e chimiche, è nota stazione balneare e termale, dotata di ottime attrezzature ricettive.

Sorta nell’Alto Medioevo come povero villaggio di pescatori, divenne città nel 1267. Nella seconda metà del 14° sec. O. si estese verso S e migliorò grandemente le sue attrezzature commerciali: Filippo il Buono la dotò di un porto interno (1446) difeso da un ampio giro di mura. Durante la rivoluzione dei Paesi Bassi contro la dominazione spagnola, la città si schierò con gli insorti e aderì (1579) all’Unione di Utrecht. Tra il 1601 e il 1604, per opera degli Spagnoli dell’arciduca Alberto e di Ambrogio Spinola, fu quasi interamente distrutta. Entrata a far parte dei Paesi Bassi cattolici, mentre una parte dei suoi abitanti si rifugiava in Olanda, la città antica fu abbandonata. Nonostante le vicende militari da cui si trovò investita (assedio e conquista francese, 1706 e poi 1745), nel Settecento fu porto di importanza internazionale, quale luogo di origine e sede della Compagnia d’O. per il commercio nelle Indie (fondata nel 1722, soppressa nel 1785). Durante la guerra marittima combattuta nel corso del conflitto nordamericano, il suo porto franco (istituito nel 1781) divenne una base commerciale importante, protetta dalla bandiera degli Asburgo. All’epoca della Rivoluzione i Francesi s’impadronirono della piazzaforte (1794), mantenendone il possesso fino alla caduta di Napoleone I (1814). Compresa dal Trattato di Vienna (1815) nel Regno dei Paesi Bassi, ne fu distaccata dopo la rivoluzione del 1830, entrando a far parte definitivamente del Belgio indipendente.

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