<p><span class="tc-title">OTTATIVO (fr. optatif; sp. optativo; ted. Optativ; ingl. optative)</span>
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<div class="tc-author">Giacomo DEVOTO
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<p>Modo del verbo destinato a indicare il desiderio (non la volontà), secondo l'etimologia dal latino <i>optare </i>"desiderare". Il greco è la lingua che lo conserva meglio: oltre che valore di desiderio, ha anche valore di possibilità o potenziale. I due usi sono contraddistinti dalla mancanza e, rispettivamente, dalla presenza della particella. Il latino ha fuso queste funzioni nel congiuntivo. Una sola sopravvivenza si conserva nelle forme <i>sim</i>, <i>sis</i>, <i>sit</i>, ecc., che sono l'antico ottativo del verbo sostantivo.
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<table class="sinottico" style="" summary="Tabella sinottica che riassume i principali dati del soggetto"></table>

Modo che nel sistema verbale di alcune lingue ha la funzione di esprimere il desiderio e la possibilità.
Nella famiglia linguistica indoeuropea l’o., in età storica, appare conservato in indoiranico, in tocario e in greco, e in parte nel baltico, sotto la forma del permissivo, e in slavo, in alcuni ...

ottativo

OTTATIVO

 ottativo 
  
agg. e s. m. [dal lat. tardo optativus (modus) «modo del desiderio», traduz. del gr. εὐκτική (ἔγκλισις)]. – Modo che nel sistema verbale di alcune lingue ha la funzione di esprimere il desiderio e la possibilità. Nella famiglia ...

 precativo 
  
agg. e s. m. [dal lat. precativus, der. di precari «pregare»]. – In sanscrito, (modo) p., speciale forma di ottativo, sorta in parte dall’ottativo dell’aoristo in uso solo nel periodo vedico; il nome deriva dal fatto che esso ...