ACQUAVIVA D'ARAGONA, Ottavio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ACQUAVIVA D'ARAGONA, Ottavio

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Nacque a Napoli nel 1560 da Giovan Girolamo e da Margherita Pio. Studiò a Perugia, nella cui università si addottorò in utroque iure nel 1582. Ordinato sacerdote, si trasferì a Roma ed iniziò la sua carriera di Curia con l'incarico di referendario delle Due Segnature. Alla morte del fratello Giulio, ebbe i numerosi benefici ecclesiastici di patronato della famiglia, fra cui particolarmente importanti quelli di S. Angelo a Mosciano e di S. Maria di Propezzano. Nel 1589 fu mandato, come vice-legato della provincia del Patrimonio, a Viterbo, dove nel 1590 ospitò il cardinale N. Sfondrati, diretto a Roma per partecipare al conclave che l'avrebbe eletto pontefice col nome di Gregorio XIV. Nominato maggiordomo e, quindi, il 16 marzo 1591, creato cardinale diacono di S. Giorgio in Velabro, fu poi cardinale prete di S. Maria del Popolo, il 15 marzo 1593. Il 22 apr. 1602 passò al titolo dei SS. Giovanni e Paolo e il 5 giugno 1605 a quello di S. Prassede.

Nominato da Clemente VIII legato di Avignone, prese possesso della carica nel giugno del 1593, in un momento in cui la guerra rendeva la situazione politica francese oltremodo complessa. Il 25 maggio 1594 convocò e presiedé l'ultima assemblea degli Stati generali del Contado Venassino e, nell'ottobre dello stesso anno, si adoperò per ricondurre la città di Arles all'obbedienza di Enrico IV, passato poco prima alla fede cattolica.

Nel novembre del 1596 procedette ad una importante riorganizzazione dei tribunali della città e del Contado Venassino, emettendo una serie di ordinanze e costituzioni, che restarono poi a fondamento dell'amministrazione giudiziaria sino alla fine della dominazione pontificia. Pur mantenendo ufficialmente la carica di legato fino al 1601, nel 1597 rientrò a Roma, per riprendere attivamente il lavoro di Curia.

Fu nominato da Leone XI arcivescovo di Napoli il 10 aprile 1605 e vi fu confermato da Paolo V il 31 agosto dello stesso anno. A Napoli l'A. si adoperò attivamente per ripristinare la disciplina ecclesiastica, secondo le decisioni del Concilio tridentino. In questo senso convocò tre sinodi diocesani nel 1607, 1611 e 1612, di cui furono pubblicati gli atti; accrebbe le rendite del capitolo metropolitano e promosse il riordinamento del seminario, affidandolo a Carlo Carafa; impiegò le rendite vescovili per sollevare i poveri, specie nella carestia del 1607, durante la quale fece giungere duecentosettanta navi, cariche di circa 730.000 tomoli di grano, a mezzo del mercante Michele Vaez. Per sollevare poi i poveri dalle usure, contribuì a potenziare il Monte di Pietà di Napoli col dono di 20.000 ducati. Restaurò il palazzo arcivescovile, fece costruire a S. Maria a Mosciano e ad Atri due conventi per i frati minori osservanti, curò infine il restauro di vari conventi in Napoli, Atri e Notaresco.

Col suo grande prestigio influì notevolmente nei quattro conclavi cui partecipò, per l'elezione dei papi Innocenzo IX, Clemente VIII, Leone XI e Paolo V.

Uomo anche di lettere, ebbe una buona cultura umanistica e scrisse varie opere teologiche, ascetiche, morali, giuridiche e oratorie, rimaste tutte inedite. Di lui si ricordano in particolare una De purissima conceptione B. Mariae iuxta mentem D. Thomae e due volumi sulla Summa di S. Tommaso in compendio e in conclusioni.

Morì a Napoli il 5 (o il 15) dic. 1612.

Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Acquaviva, tav.V; S. Fantoni Castrucci, Istoria della città d'Avignone, e del Contado Venesino, I, Venezia 1678, pp. 448, 453, 455;G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, pp. 124-125; L. Parascandolo, Memorie stor.-crit.-diplom. della Chiesa di Napoli, IV, Napoli 1851, pp. 107-111; D. M. Zigarelli, Biografie dei vescovi e arcivescovi della Chiesa di Napoli, Napoli 1861, pp. 152-156; V. Bindi, Gli Acquaviva letterati. Notizie biogr. e bibliogr., Napoli 1881, pp. 157-162; L. v. Pastor, Storia dei Papi, XI,  Roma 1929, pp. 9-13; XII, ibid. 1930, pp. 6-7, 14, 25-28; P. Gauchat, Hierarchia catholica..., IV, Monasterii 1935, pp. 43, 45, 48, 254; R. Filangieri, I banchi di Napoli dalle origini alla costituzione del Banco delle Due Sicilie (1539-1808), Napoli 1940, pp. 44-45; R. De Maio, Le origini del seminario di Napoli, Napoli 1958, p. 222.

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