BOTTECCHIA, Ottavio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)

BOTTECCHIA, Ottavio

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Nacque a San Martino di Colle Umberto (Treviso) il 1º ag. 1894 da Francesco e da Elena Torres. Di famiglia numerosa e modestissima, fece dapprima il muratore, poi il carrettiere di legnami. Chiamato alle armi nella guerra mondiale tra i bersaglieri ciclisti, combatté sul Carso, cadde prigioniero a Caporetto, riuscendo però a fuggire con la bicicletta, e si distinse nella resistenza sul Piave nel giugno e nell'ottobre 1918, meritandosi una ricompensa al valore.

Nel 1920, continuando a lavorare, il B. esordì come corridore ciclista dilettante nelle file dell'Unione sportiva di Pordenone. Nel 1922 passò al professionismo correndo per la casa Bianchi; l'anno dopo, per la casa Ganna, partecipò al Giro d'Italia terminando quinto in classifica generale e primo nelle categorie "isolati" e "iuniores". Sempre nel 1923, firmato un contratto con la casa francese Automoto, partecipò brillantemente al Tour de France arrivando secondo. Il 1924 e '25 furono i due anni migliori, per numero di gare e vittorie (vedi lo stato di servizio sportivo in Gazzetta dello Sport, 16 giugno 1927, che non registra però l'attività di pistard), che lo rivelarono grande fondista, forte scalatore e notevole passista. Il B., che con la casa francese corse prevalentemente in Francia, vinse nel 1924 il Tour mantenendo la maglia gialla (cioè il primato in classifica generale) in tutte le tappe, e destando grande entusiasmo; un'idea ne può dare la sottoscrizione lanciata dalla Gazzetta dello Sport con la cifra fissa di una lira, che raggiunse le 70.000 lire. Nel 1925, pur senza ripetere l'impresa dell'anno prima, vinceva ancora la massima corsa francese con 54'20'' di distacco sul secondo classificato.

Meno felici, per incidenti e condizioni di salute, i due anni seguenti. Il 3 giugno 1927 il B., che si allenava dopo essere guarito da una frattura, fu trovato gravemente ferito lungo una strada di Peonis, frazione di Trasaghis (Udine): si disse per una caduta, ma, a detta di un compagno di squadra, colpito a pietrate da un contadino nel cui vigneto era entrato. Ricoverato all'ospedale di Gemona del Friuli (Udine), vi morì il 15 giugno.

Fonti eBibl.: Oltre i dati in Anagrafe del Comune di Colle Umberto, sufficiente la Gazzetta dello Sport del 16 giugno 1927.

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