Packaging

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

packaging


Complesso delle modalità di imballaggio, confezionamento e presentazione degli articoli da offrire al pubblico, con lo scopo di convincere il consumatore finale a comprare il prodotto e/o di facilitarne il trasporto e l’utilizzazione. Questo termine è anche usato per indicare il processo di disegno, valutazione e gestione del p., diretto a verificarne l’idoneità rispetto al bene, all’uso, al trasporto, allo stoccaggio, alla movimentazione e alle esigenze commerciali. Tradizionalmente, le principali funzioni del p. sono il contenimento (per prodotti senza forma come per es. i liquidi) e la protezione del bene dall’ambiente esterno. Il p. è inoltre un elemento funzionale all’economicità del prodotto, al marketing e alla logistica. Nel primo caso, l’aspetto economico del p. fa riferimento all’insieme dei costi diretti e indiretti (legati alla distribuzione) che, nonostante qualche eccezione, non dovrebbero superare il costo di produzione del bene finale. Nel secondo caso, il p. è un mezzo di promozione del prodotto che può fornire prestazioni immateriali – usando elementi quali i colori, la forma e la grandezza – al fine di migliorare la visibilità, la valorizzazione e l’identificazione del prodotto con un marchio e/o immagine, nonché prestazioni materiali – usando elementi quali l’etichetta e le istruzioni d’uso – per facilitare l’utilizzazione finale del prodotto. Infine, il p. permette di proteggere, conservare e rendere identificabile il bene nel processo di stoccaggio, trasporto, distribuzione e utilizzazione finale. Assume anche un ruolo importante in ambito ecologico, considerando i problemi di inquinamento legati allo smaltimento degli imballaggi usati. A questo fine, la normativa impone la riduzione di quantità e nocività del p., oltre alla razionalizzazione e organizzazione dell’attività di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei materiali impiegati.