FABIO MASSIMO, Paolo

Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)

FABIO MASSIMO, Paolo (Paullus Fabius Maximus)

A. Longo

Magistrato romano nato attorno al 46, console nell'11 a. C., proconsole in Asia forse nel 10-9 a. C.

Aveva sposato una cugina di Augusto, Marcia, e fu intimo dell'imperatore. Cadde in disgrazia e morì nel 14 d. C. Pare che ghi fossero erette statue nell'areopago di Atene ed a Pergamo. Il suo ritratto ci è però stato tramandato da alcune monete di Hierapolis, in Frigia, in cui in verità si era vista l'immagine di Augusto. È innegabile una certa rassomiglianza coi tratti dell'imperatore, tanto più che non si può categoricamente escludere che si tratti effettivamente di lui. Tuttavia Augusto aveva a quell'epoca cinquantotto anni, mentre le monete effigiano un uomo dai tratti giovanili; d'altra parte la loro leggenda (il nome appunto del proconsole) mal si concilierebbe col ritratto di Augusto. Nelle monete appare un volto dai tratti fini, dal naso leggermente aquilino e dai capelli folti. La caratterizzazione non è tuttavia sufficiente per permetterci di identificarlo in altri eventuali ritratti in marmo o bronzo superstiti.

Bibl.: W. H. Waddington, Mélanges de Numismatique, Parigi 1861, p. 13; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Stoccarda 1882, p. 267; E. Groag, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 1780, s. v., n. 102.