ROLLI, Paolo

Enciclopedia Italiana (1936)

ROLLI, Paolo

Carlo Calcaterra

Poeta, nato a Roma il 13 giugno 1687, morto a Todi il 20 marzo 1765. Fu il primo vero poeta dell'Arcadia prima del Metastasio. Appartenne al gruppo di G. V. Gravina e disposò con valentia la musica alla poesia. Recatosi nel 1715 a Parigi e quindi a Londra, divenne il poeta del canto italiano e affascinò la società elegante con "l'ariette d'Italia bella", cioè con le sue odi e le sue Lanzonette. Divulgò nel medesimo tempo, con edizioni londinesi, alcune opere di poeti italiani, tra le quali le Satire e rime dell'Ariosto, il Pastor fido del Guarini, le Opere burlesche del Berni e d'altri autori, il Decameron del Boccaccio; stampò il poema di Lucrezio tradotto da A. Marchetti; difese Dante, il Tasso, Milton contro Voltaire nello scritto Remarks upon Voltaire's Essay on the Epic Poetry of the European Nations (Londra 1728); tradusse in italiano il Paradiso perduto di Milton, le Odi di Anacreonte, le Bucoliche di Virgilio, la commedia Gli amanti interni di R. Steele. Si volse al teatro, dove trionfava allora in Londra il melodramma italiano, e apprestò gran numero di libretti, che gli diedero buoni guadagni, sebbene, per sua stessa confessione, in questo campo non fosse che "un parolaio di musica". Londra era verso di lui ospitalissima; ma "l'aer umido e freddo e il denso fumo" gli facevano desiderare il sole d'Italia; ritornò nel 1744 e pose stanza a Todi, che era stata la città di sua madre, dove attese a riordinare le sue opere.

I suoi Componimenti furono da lui raccolti e ripartiti in Elegie, Ode di serio stile, Ode d'argomenti amorevoli, Endecasillabi, Sonetti, Cantate, Canzonette, Le Merlboniane (poesie giocose e conviviali, così dette dal luogo di ritrovo Mary-le-bone a Londra), le Tudertine (liriche composte a Todi), Marziale in Albion (epigrammi pubblicati postumi nel 1776 da G. B. Tondini). Migliori sono gli Endecasillabi, che a grazia catulliana e a nitore di forma congiungono vivezza di sentimento, le odi amorose e le eanzonette, che in alcune strofe sono musica quasi per sé stesse.

Molte le edizioni di versi del R.: le più compiute sono i tre libri De' Poetici Componimenti del signor Paolo Rolli (Venezia 1753 e 1761; Nizza 1782), e il vol. Liriche (Torino 1926, a cura di C. Calcaterra, con un saggio su La melica italiana dalla seconda metà del Cinquecento al R. e al Metastasio e bibliografia). Dodici suoi melodrammi furono raccolti in un primo volume a Verona nel 1744; non fu pubblicato il secondo.

Bibl.: I. Luisi, Un poeta editore del '700, nella Misc. in onore di G. Mazzoni, Firenze 1907, II, p. 235 segg.; S. Fassini, Il melodramma italiano a Londra nella prima metà del '700, Torino 1914; A. Salza, Note biografiche e bibliografiche intorno a P. R., in Boll. della R. Dep. di storia patria per l'Umbria, XIX (1915); F. D. Ragni, Le "Odi barbare" d'un settecentista, Udine 1928; A. Baccelli, Due liriche del R. d'interesse romano, in Atti del I° Congr. naz. di studi rom., Roma 1928 (vedi Giorn. stor. d. lett. it., XCV, 1930, pp. 151-153); G. Zucchetti, P. R. e la sua attività letteraria negli ultimi venti anni di vita, in Convivium, II (1930), pp 519-604.