CALLISTO II, papa

Enciclopedia Italiana (1930)

CALLISTO II, papa

Giorgio Falco

, Guido, figlio di Guglielmo conte di Borgogna, imparentato con la case regnanti di Francia, Germania, Inghilterra, fu nominato arcivescovo di Vienne nel 1088 da Urbano II e legato in Francia da Pasquale II. Nella questione delle investiture combatté con estrema energia contro il privilegio estorto nel 1111 a Pasquale II da Enrico V e presiedette il concilio di Vienne del settembre 1112, nel quale fu condannata come eresia l'investitura laica, scomunicato l'imperatore, minacciato al pontefice il rifiuto d'obbedienza, qualora non avesse ratificato le due precedenti deliberazioni. Eletto quale successore di Gelasio II (morto il 29 gennaio 1119) il 2 febbraio 1119 e incoronato a Vienne il 9 febbraio, volse le maggiori cure a cercare una via d'accordo con l'impero e a combattere la simonia, l'investitura laica, il concubinato, l'usurpazione dei beni ecclesiastici da parte del laicato. Fallito un primo tentativo di conciliazione per malintesi e diffidenze reciproche, C. rinnovava nel concilio di Reims l'interdetto contro l'investitura laica e scomunicava l'imperatore e l'antipapa Gregorio VIII (29-30 ottobre 1119); quindi, assodata ormai la sua autorità in Francia, ritornava in Italia (1120) e a Roma, dov'era accolto trionfalmente. Contribuiva al suo trionfo la fuga di Gregorio VIII, che, riparato a Sutri, nell'aprile 1121 fu consegnato nelle sue mani e rinchiuso in un monastero.

Riprese le trattative per la mediazione dei principi tedeschi, soprattutto del duca Enrico di Baviera e del vescovo Ottone di Bamberga, dopo due assemblee preliminari di principi, tenute a Würzburg rispettivamente nell'autunno 1121 e nel giugno 1122, finalmente, l'8 settembre 1122 nella sinodo di Worms, alla presenza di tre cardinali muniti di pieni poteri, si aprirono i negoziati ufficiali. Essi misero capo al celebre concordato di Worms (v.) che Callisto promulgò in un grande concilio, aperto in Laterano il 18 marzo 1123, in cui rinnovò anche i decreti riformatori e si fece banditore di una nuova crociata.

Morì prima di veder compiuto questo disegno, il 13 o 14 dicembre 1124.

Bibl.: Robert, Histoire du Pape Calixte II, Parigi 1891; Dictionnaire de Théologie Catholique, II, col. 1343 segg.; Realencyclopädie für protestantische Theologie und Kirche, 3ª ed., III, p. 641 seg.; XXIII, p. 293.

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